LEGNANO – Davvero una «brutta scoperta» quella di stamattina, giovedì 16 aprile, per il giornalista legnanese Gianni Borsa, fra i fondatori dell’associazione Polis, e la moglie Monica Berna Nasca, assessore alle Politiche sociali del Comune di Dairago. Due gomme della loro auto parcheggiata davanti alla casa dove abitano sono state tagliate da ignoti. Un atto vandalico che ha i contorni del gesto intimidatorio, compiuto pur nel “coprifuoco” conseguente l’emergenza sanitaria.
«Facile immaginare una intimidazione»
La coppia proprietaria dell’auto non ha dubbi: «Sono state tagliate? – si chiede Borsa, giornalista dell’agenzia SIR, in un post su Facebook – Sì, perché un’auto ferma non buca due pneumatici. Perché fra una quarantina di auto parcheggiate davanti a casa solo la nostra è a terra». Quello che è uno dei principali animatori di Polis fa poi i conti: «Uno scherzetto da parecchie centinaia di euro: pazienza. Una intimidazione? Facile da immaginare. Pazienza un’altra volta. E avanti in serenità. Ovviamente doverosa denuncia alle autorità», nella fattispecie la Polizia Locale. Certo, come tiene a osservare Borsa «rispetto al virus è niente»; ma rimane un brutto gesto, che non fa presagire nulla di buono per i mesi a venire quando, superata l’emergenza, si riaccenderà la campagna elettorale per le Amministrative in città.
«Chiunque sia stato, non ci toglie serenità»
«Chiamiamolo scherzo – minimizza Borsa – e non colleghiamo questo fatto ai nostri impegni pubblici e politici. Siamo sereni da questo punto di vista. Chiaramente è un atto voluto: le gomme sono state tagliate dalla stessa parte, sul lato coperto rispetto alle finestre di casa nostra. La nostra macchina è riconoscibilissima, la usiamo per le attività sportive, per l’oratorio, per la campagna elettorale. L’abbiamo da 13 anni e quasi solo noi a Legnano. Quindi è chiaro che volevano colpire quella e non un’altra. Sarà stato qualche simpaticone che non ci toglie serenità, tiè! Davvero, non diamo peso più di tanto alla cosa». Tante le chiamate e i messaggi di solidarietà: «Non riesco quasi a lavorare per rispondere a tutti», la prende ancora con serenità Gianni Borsa. Non è la prima volta che lui e la moglie vengono presi di mira da ignoti: qualche mese fa sporsero denuncia, sempre alla Polizia Locale, per i pesanti attacchi verbali ricevuti sui social da finti profili, su cui sono in corso indagini.