Rusconi contro le accuse di assenteismo: «A Lonate stile da regime marxista»

LONATE POZZOLO – «Solo propaganda e poca sostanza. Si dimetta lei». Michele Rusconi, consigliere di minoranza in quota Grande Nord, raccoglie le recenti accuse di assenteismo lanciate da Uniti e Liberi, il gruppo di maggioranza a Lonate Pozzolo. E al veleno le respinge. Intanto, definendole «false e diffamatorie, visto che la mia partecipazione rimane percentualmente valida». Ma soprattutto facendo un appunto sugli obiettivi, dice, che sono «sempre e solo per screditare la controparte». Da qui, alcune «riflessioni sull’amministrazione attuale».

«Realtà e quotidianità»

Non ci gira troppo intorno, Rusconi, etichettando lo «stile» dell’amministrazione guidata dal sindaco Nadia Rosa come da «regime marxista bulgaro». E affonda: «L’arroganza è arrivata al punto di volersi scegliere anche la minoranza e i toni sono sempre gli stessi: qualsiasi cosa viene, preconcettualmente, non considerata o addirittura derisa». E si rivolge al primo cittadino, che «preda della malattia della casta già dimostra di essere distante dalla società: certo, facile parlare quando di mestiere si fa solo quello». E anzi, aggiunge: «Ha già perso il contatto con la realtà». Una realtà che, sottolinea, «è fatta di lavoro, di sacrifici, di straordinari (benvenuti, visto che le bollette continuano ad aumentare), di corse per prendere un treno o un aereo, di riunioni e di telefonate da clienti e colleghi fino all’ora di cena». Ma anche una «realtà di pandemia e di quarantene per cui ti trovi in due a fare il lavoro di quattro». A cui si aggiunge la «quotidianità di bambini da portare, da riprendere, di compiti da fare alle 9 di sera».

«Propaganda di basso livello»

Fino all’ultimo passaggio: «Si dimentica, infine, la mia possibilità di fare o non fare, secondo la libera scelta mia o del mio partito. Che è un partito piccolo, con poche risorse e pochi mezzi. Ma che orgogliosamente mandiamo avanti “in 4 gatti” sulla base di una grande idea chiamata federalismo, rubando tempo alle nostre famiglie». Che è poi lo spunto per la stoccata: «Quindi sindaco, dei miei elettori e delle eventuali risposte che a loro devo dare, non si preoccupi: loro mi capiscono perché hanno gli stessi problemi e la stessa indignazione davanti alle sue polemiche inutili e pretestuose». E ancora: «Non prenda ogni piccolo fatto come pretesto per fare propaganda di basso livello. Il vero assenteismo è il suo nei confronti della cittadinanza: ogni qual volta Grande Nord ha chiesto un intervento in loro aiuto, avete fatto finta di niente. E non lo dico io, ma tutti. A Lonate, nelle frazioni, ma anche a Ferno. A destra, al centro e, ormai, anche a sinistra». Concludendo, poi: «Io, politicamente, ho poco da perdere: i miei elettori sono pochi e possono solo aumentare. I suoi sono tanti, ma stanno già diminuendo».

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