Malpensa, lo sfogo dei lavoratori al check-in: «Siamo esausti. C’è malcontento»

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MALPENSA – «Il malcontento è diffuso». Comincia così lo sfogo di una lavoratrice, iscritta alla Cub Trasporti, sulla «situazione lavorativa» al check-in di Malpensa. Ed è proprio il sindacato, ora, a diffondere una nota in cui vengono raccolte le riflessioni dei dipendenti. «In tanti stanno cercando di andarsene. Parecchi l’hanno già fatto. Siamo esauriti, esausti, sfiniti». Con una serie di episodi a fare da esempio: «In lotta contro il tempo, banchi in meno, postazioni scoperte, gate scoperti. Nonostante questo, facciamo i miracoli per rispettare i tempi».

I bagagli a terra

Fra le dirette conseguenze, dice, a causa della mancanza di personale, i molti bagagli che restano a terra. Come riporta un video:

La lettera

Ecco la lettera integrale diffusa dalla Cub Trasporti:

Una riflessione sulla situazione lavorativa del ck-in di Malpensa.

Il malcontento è diffuso. In tanti stanno cercando di andarsene. Parecchi l’hanno già fatto. Siamo esauriti, esausti, sfiniti. Entri in aeroporto e pensi solo di far di tutto per sopravvivere ad una giornata di lavoro. Ma è lavorare, questo? In lotta contro il tempo, banchi in meno (7 banchi coperti anziché 14), postazioni scoperte (per esempio il podio, fondamentale per gestire i passeggeri di due A380 pieni, che spesso è scoperto nel momento più critico), gate scoperti (un addetto da solo). Nonostante questo, facciamo i miracoli per rispettare i tempi.

Già in spogliatoio trovi i colleghi a fine turno senza più energie che si lamentano di quanto successo e con questo mood pesante entri in turno. Non mangi durante il turno perché non hai tempo, non bevi per non andare in bagno. C’è coda ovunque.

Il terminal 1 è insufficiente per la quantità di persone, ma anche di voli.

Per esempio, Ek 205 jfk ogni santissimo giorno deve attendere in piazzale che si liberi uno dei due gate che lo può ospitare. Ce ne sono solo due, di gate, e ci sono due A380 in contemporanea. Fa ritardo anche di un’ora, e siccome non c’è personale spesso qualcuno deve fermarsi in eccedenza per imbarcarlo. Potrebbero sbarcarlo coi bus e poi attaccarlo al finger successivamente ma forse non ci sono abbastanza bus…o autisti….

I bagni vicini al B50 sono chiusi per ristrutturazione. Rimangono solo quelli vicini al B59 e sono insufficienti e si forma spesso la coda davanti al gate, che si incrocia con quella dei passeggeri da imbarcare. Le signore delle pulizie a volte non riescono a pulirli perché non possono momentaneamente chiuderli altrimenti parte l’insurrezione dei passeggeri poiché non ce ne sono altri nell’area. Proprio a luglio andavano fatti questi lavori?

E da ultimo, ma non meno importante, perché la direzione lascia andare via colleghi validi invece di valorizzarli per farli restare? In una situazione dove si fatica a trovare nuove risorse, non è il caso di attivare una politica volta a frenare l’emorragia e a difendere la professionalità?

Quanto ai 200 euro benzina, ma quanto è brutto sentirsi dire che li riceverai solo ad una condizione invece che sentirsi dire: “Grazie. Ve li diamo perché ve li siete meritati per il lavoro fatto finora”.
Capiamo le difficoltà dei colleghi della segreteria, che insistono nel chiedere straordinari e saltati riposi ma c’è una necessità, oltre che un diritto, di staccare per riprendersi. Non dovremmo neppure essere contattati nei giorni di riposi, altrimenti il pensiero va continuamente al lavoro e di fatto non si stacca.
Abbiamo diritto di sperare in un futuro migliore!

Un futuro nel quale la dirigenza prenda decisioni volte ad un miglioramento della situazione, per il bene delle aziende stessa, dei passeggeri che subiscono ritardi cancellazione voli e bagagli non consegnati e dei lavoratori che operano a Malpensa.

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