Malpensa, Unicomal scrive al sindaco di Milano: «Ritirate il Masterplan»

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MALPENSAUnicomal ha inviato una lettera al Comune di Milano, in quanto azionista di maggioranza di Sea, gestore degli aeroporti di Malpensa e Linate e detentore del maggior numero di consiglieri nel Consiglio di amministrazione, l’organo operativo dove vengono prese le decisioni riguardanti le strategie e l’espansione futura di Malpensa. Chiede loro un intervento diretto sulla procedura di valutazione in corso al Ministero della Transizione Ecologica, riguardante il Masterplan 2035, per il suo possibile ritiro.

Sviluppo e ambiente 

Secondo l’Unione Comitati Malpensa oggi, su Malpensa, occorre fornire ai politici e al pubblico una giusta informazione, «Visto che siamo passati dalle vuote promesse di ieri a quelle di oggi». E spiegano: «Osservando la storia di Malpensa 2000, una domanda ci sembra naturale: dove sono finiti i 150 mila posti di lavoro per i soli passeggeri, promessi da Sea negli ultimi anni del secolo scorso e convalidati da importanti studi universitari? Stando ai fatti, sono stati 40 mila, indotto compreso, prima della grande crisi pandemica, che ha provocato una perdita a valanga di posti di lavoro. Ora si punta tutto sul trasporto delle merci, sull’espansione della cargo city e sul relativo consumo di suolo, senza il quale, pare, non si possa andare avanti. Più che una inutile promessa sembra un ricatto che si ripete ogni giorno, sempre sbandierando le opportunità lavorative ma mai la qualità del lavoro, nell’ignoranza delle leggi italiane ed europee riguardanti l’area naturale attorno a Malpensa, quella che qualcuno vuole distruggere».

La lettera 

Di seguito la lettera integrale, firmata da Massimo Uboldi a nome del direttivo Unicomal, inviata al sindaco di Milano Beppe Sala, all’assessore all’Ambiente Elena Grandi e ai consiglieri comunali:

Come Vi è noto, il trasporto aereo è la forma di mobilità che più incide sul cambiamento climatico ed ha un impatto negativo sull’ambiente, sugli ecosistemi e sulla salute umana. Applicando questa inconfutabile verità su Malpensa, il cui azionista di maggioranza è il Comune di Milano, osserviamo che attualmente questo aeroporto sta registrano una fase di crescita nel settore del trasporto merci, tant’è che è in fase conclusiva la procedura di  V.I.A. presso il MITE per l’approvazione dell’ampliamento dell’aeroporto e dell’aumento del numero dei voli. Pare che il Comune di Milano adotti la logica dei due pesi e due misure, promuovendo ripristini verdi in città e distruggendo al contempo l’ambiente naturale fuori Milano.

Il giorno 22 c.m. si è svolto un presidio ambientalista al Terminal 1 di Malpensa, con l’adesione di 23 associazioni locali e dell’intera Lombardia, allo scopo di richiamare l’attenzione pubblica sulle osservazioni al Masterplan 2035, per la quasi totalità negative al rilascio del provvedimento di VIA sopra citato. Le ragioni del presidio sono in allegato.

Vi ricordiamo che SEA deve rispondere ad un ente pubblico, il Comune di Milano, ma fino ad oggi si è comportata come ente privato. In questa deriva morale, in cui prevale solo l’utile economico, il Comune da Voi amministrato utilizza gli utili economici, senza prendere atto dei danni ambientali e sociali arrecati al territorio che ospita l’aeroporto, gli ultimi aggravati in modo esponenziale a causa della pandemia.

Considerati il consumo di suolo pregiato, l’incremento importante dell’impatto negativo sull’ambiente, soprattutto in termini di inquinamento atmosferico (già alto nella nostra regione) ed acustico, Vi preghiamo di valutare l’opportunità di ritirare il Masterplan 2035, in accordo con SEA ed ENAC.  Siamo disponibili ad un incontro per esporre le criticità subite dalla gente che vive intorno all’aeroporto, criticità da più parti esposte e mai risolte.

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