Maxi-donazione del Milan Club Busto alla Residenza Magistrelli-Armiraglio

BUSTO ARSIZIO – «Come diceva il mio amico Piero Magistrelli, “fare del bene fa bene”. E noi consegnando questo assegno ci sentiamo bene». Parola di Antonello Castiglioni, presidente del Milan Club Busto Arsizio, che stamattina, 13 dicembre, ha messo nelle mani di Paola Magistrelli, responsabile della Residenza Magistrelli-Armiraglio di via Catullo, un simbolico “assegnone” da 2750 euro, donazione frutto dei proventi del libro “Campioni”, che lo stesso Castiglioni ha scritto e pubblicato per celebrare lo Scudetto vinto dal Milan di Stefano Pioli.

La donazione

Secondo volume di una serie che continuerà, il cui ricavato quest’anno viene destinato a sostenere l’attività della struttura per l’accoglienza temporanea di persone e famiglie in situazione di disagio abitativo che il “campione della solidarietà” Pietro Magistrelli ha realizzato nella villa che appartenne ad Annibale e Giannina Tosi, i fondatori dell’Aias di Busto Arsizio. Le 275 copie vendute di “Campioni” hanno generato 2750 euro, interamente devoluti alla Residenza Magistrelli-Armiraglio, gestita dalla Fondazione Giannina e Annibale Tosi. «La stessa cifra di un anno fa – fu destinata all’AIAS – anche quest’anno abbiamo avuto un bel riscontro» ammette il presidente Castiglioni.

L’effetto dei rincari

«Con i rincari è faticoso, andiamo avanti a denti stretti – confessa Paola Magistrelli – anche grazie agli amici di sempre che si ricordano di noi e non ci hanno abbandonato». Come il Milan Club, che in passato aveva già sostenuto le attività di papà Pietro Magistrelli. «Senza papà e i soci fondatori ci siamo dovuti reinventare. Ma in questi mesi sono iniziate collaborazioni importanti». Nella residenza di via Catullo ci sono 16 persone ospitate, 17 a breve: «Persone che erano senza un tetto e passeranno il Natale al caldo, con un pasto caldo portato dal catering – sintetizza Paola Magistrelli – non è una casa popolare di lusso né una transizione senza significato, ma un grosso progetto per famiglie e persone giovani e anziane. Rimangono qui il tempo necessario per tornare nel tessuto sociale, in media un anno».

Modello di accoglienza

Un’accoglienza «educativa», come la definisce il consigliere della Fondazione Enrico Mismirigo. «L’aiuto che ricevono queste persone deve essere un “trampolino” per riprendersi». Tanto che alla Residenza di via Catullo «si aiutano le persone che è giusto aiutare, non chi pretende che tutto sia dovuto». Anche perché qui non arrivano sovvenzioni pubbliche, ma solo aiuti da privati. E il presidente della Fondazione Leonardo Bollazzi ricorda che «non ci sono esperienze uguali in questa Regione. Sarebbe opportuno che le amministrazioni pubbliche si attivassero un po’ di più per il volontariato e gli anziani».

L’assegno

«La nostra missione come club – aggiunge Antonello Castiglioni – è trasformare la passione per il calcio in aiuto al prossimo. L’amicizia che ci porta allo stadio non è fine a se stessa, ma serve in questo caso per far conoscere strutture di eccellenza e progetti importanti che a volte i bustocchi non conoscono. Qui si aiutano persone che sono in strada. La nostra è una goccia di aiuto ad una realtà che stimo molto e che mi sta a cuore».

busto arsizio milan club – MALPENSA24