Mensa poveri, chiesta l’assoluzione per il sindaco Cassani

MILANO – I pubblici ministeri della Mensa dei poveri Silvia Bonardi e Stefano Civardi hanno chiuso oggi 15 maggio in tribunale a Milano la loro requisitoria con la richiesta di assoluzione per il sindaco di Gallarate Andrea Cassani. Nessuna delle due turbative d’asta di cui era accusato – quella relativa all’assegnazione della variante al Pgt a uno studio compiacente per agevolare lo spostamento di un supermercato Tigros in via Cadore e quella relativa al parere legale inerente la questione Amsc – non sono state in alcun modo provate nel corso del dibattimento.

Nessuna turbativa

La pubblica accusa non ha dubbi: Cassani va assolto. Con lui anche Marta Cundari, la funzionaria che seguì la pratica relativa al Pgt. Chiesta l’assoluzione anche per Antonio Frascella, esponente di Forza Italia a Cassano Magnago. Così come per l’ex assessore cassanese Paola Saporiti, immortalata mentre consegnava direttamente a Caianiello una mazzetta da 500 euro. Per i pm Saporiti cedette soltanto dopo mesi di pressioni, con tanto di minacce di togliere incarichi alla sorella. La procura ha derubricato il reato a concussione, di cui l’ex componente della giunta Poliseno sarebbe la vittima.
Infine chiesta l’assoluzione anche per Giuseppe Filoni e Marco Passaretta per la gestione del Cral dell’ospedale di Busto.

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