Omicidio Morazzone: la droga, il coltello e la lunga notte in fuga. Indagini a 360 gradi

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Nella foto il momento della cattura di Davide Paitoni

MORAZZONE – Quando e come Davide Paitoni si è procurato il coltello a spinta con lama di 21 centimetri che impugnava al momento della cattura? Quando e come il 40enne arrestato domenica 2 gennaio per l’omicidio del figlio Daniele di soli 7 anni e il tentato omicidio della moglie si è procurato la dose di cocaina che i carabinieri gli hanno trovato addosso al momento del fermo?

Il coltello e la droga

Cosa ha fatto in quella lunga notte dopo aver assassinato il suo bambino ed essere fuggito da Gazzada dopo aver accoltellato la ex compagna? Cristallizzate le accuse più gravi (omicidio, tentato omicidio, evasione e resistenza a pubblico ufficiale) con il fermo pienamente convalidato dal Gip Giuseppe Battarino che ha disposto la custodia cautelare il carcere per l’omicida i militari del comando provinciale di Varese sono al lavoro per accertare cosa abbia fatto Paitoni nella sua notte più lunga, prima di essere catturato a Viggiù (non senza fatica, visto che l’uomo ha anche speronato una pattuglia dei carabinieri per garantirsi la fuga) a due chilometri dal confine con la Svizzera. 

Era già evaso?

Paitoni ha ucciso Daniele con un coltello da cucina. Al momento dell’arresto aveva un coltello a spinta con la lama da 21 centimetri. Dove se l’è procurata? Lo stesso vale per la dose di cocaina. Lo stesso Gip nell’ordinanza di custodia cautelare suggerisce che il 40enne, ai domiciliari nella casa di Morazzone dove ha ucciso Daniele per aver aggredito sempre a coltellate un collega, nella migliore delle ipotesi abbia violato il divieto di avere contatti con terzi incontrando il pusher per la consegna dello stupefacente. Nel peggiore dei casi potrebbe essere evaso una prima volta (la seconda avviene quando raggiunge la moglie a Gazzada per ucciderla) per andare ad acquistare la droga.

In corso di accertamento anche se Paitoni fosse effettivamente sotto l’effetto di cocaina al momento della mattanza. Il Gip, sempre nell’ordinanza di custodia cautelare, scrive che anche il messaggio al padre «Ho preso una droga che non avevo mai preso prima» sembrerebbe confezionato ad hoc per creare in qualche modo una sorta di giustificazione all’orrore.

La notte più lunga

Gli inquirenti stanno anche lavorando per ricostruire le ultime ore di libertà di Paitoni. La sua auto viene notata posteggiata in viale Belforte a Varese intorno all’1.20. I militari annotano anche il numero civico, che potrebbe però essere casuale. Del 40enne non c’è traccia m i carabinieri installano un Gps sulla Golf del killer. Che segnala un movimento alle 5.50. Seguendo la traccia gli uomini dell’Arma lo bloccheranno poco dopo a Viggiù. Ma dov’era Paitoni? Qualcuno (magari ignaro dell’accaduto) l’ha ospitato? Al momento non ci sarebbero responsabilità di terzi (di certo non nell’omicidio di Daniele e nel tentato omicidio di Silvia Gaggini) ma i carabinieri sono al lavoro per mettere in fila tutti i tasselli di quella notte infernale.

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