Mozione di censura: maggioranza fa quadrato su Porisini. Minoranze all’attacco

VARESE – La mozione con richiesta di censura di Coen Porisini, ma anche il modo in cui svolgere il prossimo consiglio, che sarà in due “round”, fissati per il 25 e il 26 luglio. La riunione dei capigruppo, che si è tenuta ieri martedì 5 luglio, è stata piuttosto agitata.

La censura non si ritira. Si vota

Il primo motivo che ha scatenato frizioni tra maggioranza e minoranza è stata la decisione di far slittare di qualche giorno la convocazione del consiglio chiesto dall’opposizione sul tema della raccolta rifiuti. Questione che quindi non verrà discussa in una seduta ad hoc, bensì nel consiglio di fine luglio diviso in due serate ravvicinate. Ma le scintille più grosse sono venute fuori quando sul tavolo è arrivata la mozione di censura nei confronti del presidente consiglio. Con la minoranza che ha declinato l’invito a ritirare il documento e anzi, è passata al contrattacco sulla modalità della seduta.

Seduta in presenza

La situazione Covid, che sta registrando un incremento di casi, infatti, ha rimesso in pista la possibilità di riunire il consiglio in forma mista. Ovvero: sia in presenza, sia in streaming. Ipotesi accennata, ma che ha subito creato lo sbarramento delle minoranze. «Non scherziamo – ha commentato il capogruppo leghista Barbara Bison – il consiglio si fa in presenza. Anche perché non c’è alcuna controindicazione. Ricordo che lo scorso 12 aprile, seppur con molte restrizioni in vigore, l’assise si è riunita a Salone Estense. Se la maggioranza pensa di aggirare le assenze con la possibilità di collegarsi da remoto, poiché teme di non avere i numeri a sufficienza, non è un problema nostro».

Voto segreto su Porsini

La leghista Bison poi torna sulla mozione di censura: «Tengo a sottolineare che quel documento non va a intaccare la stima che abbiamo nei confronti di Coen Porisini. E non è un gesto di sfiducia. Le richieste di censura sono limitate a due atteggiamenti che abbiamo ritenuto inopportune, oltre che di parte, da parte del presidente del consiglio. Infine, vorrei aggiungere, che noi chiederemo il voto segreto del documento di censura».

La maggioranza fa quadrato attorno al presidente

Nel frattempo tutta la maggioranza fa quadrato attorno al presidente Porisini e firma una nota congiunta di tutti i gruppi di coalizione che sostengono Galimberti. I referenti di maggioranza Francesca Strazzi, Giacomo Fisco, Dino De Simone e Giuseppe Pullara «esprimono netta contrarietà al comportamento dell’opposizione». Anzi, l’esponente di Lavoriamo per Varese rincara la dose fuori comunicato ufficiale: «Paragono l’opposizione a una squadra di calcio che naviga in zona retrocessione ma dà la colpa all’arbitro per cercare di mascherare le proprie lacune».

Cortine di fumo per nascondere il cambiamento

In occasione dell’ultima assemblea – si legge nella nota ufficiale – nonostante i comportamenti ostativi verso l’ordinato svolgimento della riunione da parte della minoranza, il presidente del consiglio ha operato in piena ottemperanza del regolamento vigente. La richiesta di accesso agli atti firmata in modo congiunto da parte di sindaco, presidente Porisini, assessore Civati e presidente della Commissione Urbanistica Marasciulo all’Ordine degli Architetti è un atto di garanzia verso tutti i consiglieri. Spiace assistere a un’opposizione arroccata in atteggiamenti pretestuosi e ingiustificati, in cui anche le forze apparentemente più moderate si allineano ai toni della destra estrema e populista, sollevando polemiche inesistenti, per nascondere la mancanza di idee sulla città.

Un atteggiamento che mira solo a distogliere l’attenzione dei cittadini sul cambiamento in atto grazie al lavoro dell’amministrazione Galimberti. Dall’intervento di largo Flaiano alla riqualificazione di oltre quaranta scuole cittadine, dal nuovo palaghiaccio ai tanti bandi vinti per riqualificare interi comparti di città abbandonati da anni, fino al progetto di rete che insieme ad altri enti e realtà ha portato al risanamento del lago di Varese. Un cambiamento tangibile frutto di un percorso intrapreso e di una visione di città aperta, moderna, sostenibile.