«No alla farina di grilli nelle mense di Busto». Mozione FdI, dubbi tra gli alleati

BUSTO ARSIZIOMai la farina di grilli nelle mense scolastiche di Busto: lo chiede il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, in una mozione, depositata nei giorni scorsi, che impegna l’esecutivo a «continuare a escludere l’uso e il consumo di prodotti contenenti farine o altri prodotti derivanti da insetti nelle mense scolastiche e degli asili nido e negli edifici comunali, anche nel momento in cui le linee guida nazionali dovessero cambiare». È l’ennesimo documento di respiro extra-cittadino che Luca Folegani & C. portano in consiglio comunale. Spiazzando in qualche modo gli alleati della maggioranza di centrodestra: l’iniziativa, seppur concordata come da prassi ormai consolidata, ha suscitato qualche dubbio sull’opportunità di portare ancora una volta in sala esagonale un tema identitario e di scarsa attinenza con la città. Con il rischio di vedere ancora una volta una maggioranza “ballerina” in aula.

La mozione

«Non è tanto una posizione ideologica o di avversione all’ecosostenibilità o a un fantomatico progresso – si legge nel testo della mozione il cui primo firmatario è il capogruppo Luca Folegani – ma è principalmente una presa di posizione a favore dei prodotti a km zero e a salvaguardia delle nostre tradizioni locali nonché, se è vero che l’uomo è ciò che mangia, della nostra identità sociale e culturale». Ecco perché le farine e i prodotti derivati dagli insetti, la cui vendita è stata permessa dall’Unione Europea, andrebbero lasciate fuori dalle mense scolastiche, per i “meloniani” di Busto: «È auspicabile che una sana cultura alimentare sia promossa e diffusa tra la popolazione ed ancor più tra le nuove generazioni – l’appello del gruppo di Fratelli d’Italia – valorizzando una dieta salutare e variegata ed equilibrata, valorizzando la biodiversità, e la conoscenza di una sana cultura agricola, a tutela dei territori e della bellezza del paesaggio, favorendo in questo modo anche la tutela degli aspetti della sicurezza sanitaria». Di qui la richiesta al sindaco e alla giunta di impegnarsi ad «escludere l’uso e il consumo di prodotti contenenti farine o altri prodotti derivanti da insetti nelle mense scolastiche e degli asili nido e negli edifici comunali».

Le perplessità

E se nel merito, come già sulla recente mozione sul tema dell’utero in affitto, il centrodestra non avrà certo difficoltà a schierarsi contro i cibi derivati dagli insetti, è il metodo che inizia a creare qualche perplessità tra gli alleati di maggioranza. Quella sulla farina di grilli appare infatti agli occhi di qualche consigliere come l’ennesima iniziativa “estemporanea” del gruppo di Fratelli d’Italia su questioni che poco hanno a che fare con l’amministrazione della città o, peggio, che rischiano di dividere il centrodestra. Il primo caso fu quello degli stalli per i cicli e motocicli in centro, che finì per far litigare in sala esagonale l’ex assessore alla viabilità Massimo Rogora (FdI) con l’attuale delegato alla mobilità Salvatore Loschiavo (Lista Antonelli). Poi è stata la volta della “casa dei rider”, in cui solo l’intervento del sindaco per trasformare la mozione in raccomandazione salvò la maggioranza da una probabile spaccatura al voto. Nel frattempo si era verificato il caso della mozione di Emanuele Fiore (gruppo misto) sulla sicurezza degli attraversamenti pedonali, sottoscritta anche dal capogruppo della Lista Antonelli Marco Lanza: dopo una lunga discussione in commissione sull’opportunità o meno di quella firma su un’iniziativa in arrivo dai banchi della minoranza, anche quella mozione era stata trasformata in raccomandazione, evitando al centrodestra di governo di mostrarsi diviso al voto. Ora sono le questioni identitarie dell’utero in affitto, in scia ad una proposta di legge avanzata dal partito di Giorgia Meloni a livello nazionale, e della difesa della sana alimentazione tradizionale, a conquistare la scena del dibattito in sala esagonale. Con qualche riserva tra gli alleati di maggioranza, che sono stati avvisati ma che in qualche caso inizierebbero a mal sopportare questo attivismo dei “Fratelli” su questioni di respiro nazionale per acquisire visibilità (con il rischio di intasare il consiglio di argomenti extraterritoriali, se anche Lega e Forza Italia faranno lo stesso) o di dubbia utilità per Busto come era stato nel caso della “casa dei Rider”.

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