Ospedale di Busto, basta code: gli esami si pagheranno anche in tabaccheria

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BUSTO ARSIZIO – I ticket per l’esame del sangue si potranno pagare in tabaccheria. Ma anche on line. Questa, ma non solo, è una delle soluzioni che, una volta messe in pratica, potranno contribuire a risolvere il problema delle lunghe code al cup.

E’ presto parlare di tempi. Poiché quello del pagamento a distanza degli esami ospedalieri è un progetto che si sta studiando a livello regionale, anche per gli altri ospedali lombardi. Ma è il momento per dire, e lo dice il direttore generale Giuseppe Brazzoli, alla luce del fatto che il problema delle lunghe file persiste, che «ci stiamo lavorando. Stiamo studiando soluzioni per alleggerire l’afflusso di utenti agli sportelli del cup».

Esami in ospedale, si pagherà anche da casa

Il software, quello nuovo, quello che aveva generato una serie di criticità al cup nei giorni in cui l’applicativo è diventato operativo, ora funziona. Gli operatori agli sportelli hanno preso confidenza, il sistema, ormai entrato a piene regime, non dà più problemi. Anche le criticità tecniche che si erano verificate a giugno sono state risolte. Eppure le code non sono diminuite. Anzi. «E’ un problema di carichi di lavoro – spiega il dg Brazzoli – sul quale stiamo studiando alcune soluzioni. Tra queste quella di decentrare alcune attività sui reparti. Pensiamo a chi deve fare un esame, ma che, pur non dovendo pagare il ticket, deve comunque passare al cup».

Insomma si lavora sui percorsi che in questo momento gli utenti devono seguire. Percorsi che, secondo un progetto regionale, il quale dovrebbe interessare anche Busto, potrebbe dare l’opportunità di pagare certe prestazione on line, in tabaccheria, oppure, per chi non ha la possibilità di utilizzare queste formule di pagamento a distanza, utilizzando dei totem che verranno istallati al cup. «L’obiettivo – continua Brazzoli – è alleggerire il cup di utenti. Non c’è altra soluzione. Gli sportelli del resto sono quelli e anche quando sono tutti aperti non riescono ad assorbire in maniera rapide l’utenza».

Soluzioni antiviolenza: a che punto siamo?

L’alterco tra due utenti in coda al centro prelievo di questa mattina è lo spunto, anche se l’episodio è di tutt’altra natura, per tornare alla riunione in prefettura sulla sicurezza negli ospedali.

«Anche su questo fronte si sta lavorando su più piani – continua Brazzoli – da un lato si sta cercando di lavorare insieme all’ospedale di Varese per trovare soluzioni condivise, dall’altro si stanno mettendo a punto nuovi protocolli di interazione tra il reparto di pronto soccorso, dove gli episodi di violenza contro i medici sono più frequenti, e le forze dell’ordine».

Infine il presidio di polizia permanente all’ospedale di Busto e che, come è venuto fuori dalla riunione in prefettura, dovrebbe essere ripristinato. Quando? «Non lo so e sono attesa che mi venga comunicata la data di riapertura che auspico avvenga nel tempo più breve possibile».

Una rete di associazioni per i senza tetto

L’altro tema sul tavolo è quello della presenza dei senza tetto che trovano riparo negli ospedali. «Per il quale non possiamo pensare di risolverlo con il semplice allontanamento dalle strutture. Servirebbe a poco, in quanto farebbero ritorno se non dopo pochi minuti, certamente il giorno successivo. Per questo abbiamo lavorato con una serie di associazioni già presenti sul territorio per costruire una rete capace di “agganciarli”».

 

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