Palio, Radice: «Legnano con il coraggio del 1176». La Rocca: «Troppi “professori”»

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LEGNANO – Marracash si riprenderà. La prima notizia del dopopalio di Legnano 2021, oggetto di analisi questa mattina a Palazzo Malinverni (nelle foto) è buona: legnano palio bilancio comuneil cavallo di Sant’Ambrogio caduto nella finale avrebbe subìto uno stiramento in corsa che lo ha portato a modificare la postura finché non è caduto, da solo, in curva. Il dolore è stato talmente forte che il cavallo ha perso i sensi, rimanendo esanime a terra qualche istante, prima di riprendersi e rialzarsi senza però appoggiare del tutto la zampa anteriore destra, che ha riportato un forte colpo quando vi si è scaricato l’intero peso dell’animale. Dalla clinica veterinaria che lo ha in cura è giunta la conferma che per Marracash non vi saranno conseguenze.

«Abbiamo preso un brutto spavento – ha postato sui social la proprietaria, Federica Regnani (qui a lato) – ma grazie alla prontezza dei soccorsi, al lavoro di squadra e soprattutto alla sua tempra da campione siamo di nuovo insieme. Con un buon periodo di riposo torneremo a casa. Grazie di cuore a tutti per i messaggi e la vicinanza».

Il sindaco: «Che brividi, ora la Fondazione»

Anche per l’incidente al cavallo gialloverde è stato «un Palio da brividi»: così il sindaco e Supremo Magistrato. Una “prima volta” che Lorenzo Radice non dimenticherà facilmente. «Non è stato facile portarlo a casa – ha sottolineato  a proposito dell’evento – La giornata ha messo a dura prova la città: grazie a tutto il personale coinvolto e a quello al campo. Come ha detto nella Santa Messa ieri mattina monsignor Angelo Cairati, siamo convinti che era necessario far ripartire il Palio, che è un pezzo di socialità importante della città. Il percorso è stato davvero positivo – ha ribadito Radice – e la scommessa è stata vinta sabato scorso, nei manieri per le cene della vigilia. Mi spiace per la sfilata annullata, ci abbiamo provato fino all’ultimo, ma non potevamo prevedere una bomba d’acqua così forte e prolungata. Ogni scelta aveva variabili che comportavano enorme lavoro. Questo Palio ci servirà per restare con i motori accesi per la prossima edizione.

«Avevamo mille motivi per non fare il Palio e sarebbe stata una scelta ragionevole. Invece, come quegli armati del 1176, abbiamo deciso di starci e di provarci. Al di là di tutto, è bello aver fatto ripartire le emozioni, le rivalità e lo spirito che dimostra che Legnano ha un motivo per essere citata nell’inno nazionale, perché è una comunità che quando vuole non si ferma davanti alle difficoltà. Ora il Palio deve crescere e la Fondazione servirà a questo, a reperire nuove risorse per portarlo a fare un salto di qualità e a uscire dall’attuale dimensione».

Il Gran Maestro: «Polemiche insensate»

«Il vero dramma – ha esordito Giuseppe La Rocca, Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade – sarebbe stato perdere un animale, ma non abbiamo più avuto problemi da quando le Amministrazioni hanno dedicato energie alla sicurezza, dalla pista alla commissione veterinaria». La Rocca si è quindi tirato fuori una manciata di sassolini dalle scarpe, dopo una notte insonne. «Non è vero che la pista era diversa e meno affidabile, ho parlato col fantino Giuseppe Zedde e mi ha detto che non ha preso alcuna buca. Sono veramente esasperato per la follia di questi giorni e di questi due anni. Ieri, dalle 14.15 alle 14.45 eravamo angosciati per il rischio di un intervento della Protezione civile e per le notizie di allagamenti.

«Il Palio è un mondo di professori: tutti dicono la loro, è più facile criticare che fare. Abbiamo cercato di fare il meglio possibile, non ci siamo riusciti perché quando c’è di mezzo il maltempo non si può fare nulla: ieri ci ha preso di mira e ha fatto centro. La scenografia che abbiamo trovato era marcia, abbandonata da due anni, senza controlli. Le critiche della politica (la Lega, nda)? Non hanno senso, qui ci sono la storia, 8 gonfaloni, l’Alberto da Giussano e mi vengono a dire che è la festa dell’uva? Forse per questo ha vinto la contrada che la fa davvero, la festa dell’uva. Abbiamo fatto il Palio secondo le regole, anche perché se no non avremmo potuto farlo. E il corteo che ha portato la Croce in basilica ha rispettato il percorso indicato».

Il discorso di “Pippo” La Rocca si è quindi spostato sul futuro. «In Italia esistono 12-15 palii importanti, abbiamo pensato di costituire una Fondazione per avere maggior voce in capitolo a Roma. Oggi le corse a pelo non sono riconosciute dalla Fise né dal ministero delle Politiche agricole e il purosangue che corre un palio rischia due anni di squalifica a livello nazionale. Per questo i proprietari pensano di passare a mezzosangue, angloarabi, come fatto nel test della Provaccia. Non ho visto grandi differenze di prestazione. Ieri in tribuna – ha concluso il Gran Maestro – c’erano i rappresentanti di diversi palii con i quali si è avviato un tavolo di lavoro per modificare i regolamenti trovando un’intesa comune; dispiace che di questo gruppo di lavoro non faccia parte Siena».

Al lavoro con i palii di altri comuni

legnano palio bilancio comunePer il presidente della Famiglia Legnanese, Gianfranco Bononi, «sulla protezione dei cavalli nessuno può avanzare alcuna critica. Ho constatato di persona l’alta professionalità dell’équipe veterinaria, anche solo per steccare il cavallo ferito nella maniera migliore».

Dopo aver ringraziato gli uffici comunali «che hanno rinunciato alle ferie d’agosto per fare il Palio in settembre», il Cavaliere del Carroccio, Riccardo Ciapparelli, ha detto di non avere «alcuna remora. Nessuno mai aveva dovuto far fronte al Covid e alle misure per prevenirlo. Viviamo un momento storico importante, la nostra manifestazione non è solo folklore ma si basa su un fatto d’armi realmente successo e che ha gettato le basi dello sviluppo della nostra nazione».

Soddisfatto anche l’assessore al Palio, Guido Bragato, per il quale i 2.126 biglietti venduti per un incasso di 65.370 euro sono «numeri soddisfacenti, un ottimo risultato alla luce di previsioni meteo sfavorevoli già nei giorni scorsi. Il budget era stato calcolato su 1.000 spettatori per un incasso di 30-40.000 euro, quindi è andata meglio del previsto. Ci attendiamo per la prossima edizione una situazione sanitaria del tutto risolta e ci rimettiamo subito al lavoro. Domenica prossima ci sarà uno scambio culturale con Fermo per il Palio dell’Assunta e il sindaco della città marchigiana sarà nostro ospite per la Traslazione della Croce»

La Flora: «Vittoria di tutta la manifestazione»

Infine, la parola ai vincitori, gli stessi del 2018: la Contrada della Flora (proprio quella cui Malpensa24 ha dedicato la fotografia d’apertura nell’ultimo articolo sul Palio prima di domenica). A rappresentarla, il Gran Priore Fabio Molla, il Capitano Antonio Primerano, la Castellana Federica Caneva, la Gran Dama Maria Teresa Fraschini e lo scudiero Francesco Bonito. «Sono felicissimo – ha detto Primerano – per questa vittoria fatta di sacrifici. Abbiamo sempre creduto in questo Palio ma è la vittoria di tutta la manifestazione. Sono contento di aver portato avanti questa nostra bellissima tradizione anche in un anno così difficile».

E alla fine Palio fu. Più forte di tutto, dal Covid alla pioggia, nel segno della Flora

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