L’amministrazione di Sesto non è pronta a far partire il doposcuola

Le famiglie con bambini alla scuola materna, dopo le consuete prime settimane a tempo ridotto, pensavano finalmente di poter attenuare i ritmi familiari e liberare i nonni o le baby sitter, per l’inizio del tempo pieno.

Tra l’altro prima del lockdown avevano anche fatto una raccolta firme, mandata all’amministrazione a giugno, per chiedere che anche questi primi giorni di settembre fossero coperti fino al pomeriggio da educatori incaricati dal Comune (questo e anche la settimana di giugno che ha lo stesso destino). E che si potesse indagare sulla possibile organizzazione di un servizio di pre-scuola a pagamento dalle 7.30, evidenziando un chiaro segnale di difficoltà nell’organizzazione familiare per i periodi di tempo ridotto.

Ma il segnale non è stato colto e alla raccolta firme nessuno si è degnato di rispondere, mentre per l’organizzazione in tempo di Covid le promesse dell’amministrazione, recepite infatti dal piano di rientro (circolare n. 3 dell’Istituto Comprensivo) prevedevano la gestione del tempo dalle 15 alle 16 e poi «forse» un doposcuola a pagamento fino alle 17 («… o anche 17.30», ci aveva comunicato l’assessore).

Ma a quanto pare le promesse dell’assessore e della giunta, che sono poi gli stessi soggetti che hanno deciso bellamente di non convocare il tavolo di confronto sulle attività extra scolastiche e di supporto approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale (mentre l’altro tavolo, quello sulla edilizia, è stato convocato una volta e anche quello poi abbandonato…), non riescono a trovare attuazione.

Sembrava quindi che l’amministrazione non avesse bisogno di alcun confronto e che la collaborazione e condivisione di informazioni tra Comune, scuola, famiglie, associazioni ed altri soggetti attorno ad un tavolo non fosse necessaria.

Quindi tutto sotto controllo? Così non si può certo dire, visto che a pochi giorni dall’inizio del tempo prolungato, le famiglie si sono rese conto che regna il caos intorno alla questione “doposcuola materna”. Mentre l’Istituto ha emesso una circolare che parla del tempo prolungato fino alle 17 come di consueto, è bastata qualche telefonata dei genitori per capire che i pomeriggi dalle 15 alla 16 non saranno gestiti dall’amministrazione ma dalla scuola. E soprattutto che l’amministrazione non è pronta per far partire il doposcuola di sua competenza garantito a partire da lunedì 28 settembre.

«Si sa» che sarà a pagamento, ma non è dato sapere né quanto sarà la cifra né null’altro… (oltre al fatto che ci chiediamo perché non investire le risorse destinate inizialmente a garantire il servizio dalle 15 alle 16 per coprire il servizio nell’ora successiva senza aggravi di costi per le famiglie).

«E’ scandaloso, con tutto il tempo che hanno avuto…» – «Siamo proprio l’ultima ruota del carro, dimenticati da tutti». Queste le reazioni a caldo di alcuni genitori. Niente da fare, quindi: a Sesto Calende si pensa solo alle opere visibili – al valore sociale e umano insito nella famiglia e nell’educazione, proprio non si è interessati. Il fatto che le famiglie – in difficoltà per tutti questi mesi per la ricerca di una conciliazione quasi impossibile tra lavoro e gestione dei bambini – si aspettassero di poter lasciare i propri figli a scuola fino alle 17 perché così gli era stato promesso, non interessa a nessuno.

Nemmeno sono state avvisate che così non sarà dopo che la scuola è iniziata da tre settimane. Completamente abbandonate, con una amministrazione nel caos, che promette, non utilizza gli strumenti approvati dal consiglio stesso, ma poi alla fine… neppure conclude.
Alle famiglie tanti auguri, che cerchino ancora il modo di organizzarsi per una settimana o forse più, senza neppure poter valutare il costo del doposcuola una volta che sarà organizzato, per capire cosa convenga fare.
Le elezioni amministrative qui, sono troppo lontane per “fingere” di essere interessati alle famiglie e ai loro bambini. E così la verità è sotto gli occhi di tutti, purtroppo.

Alessandra Malini, capogruppo di Sesto 2030 ironizza: «E noi di Sesto 2030, che abbiamo pure proposto un tavolo di lavoro per collaborare, tutti insieme, ma che ci aspettavamo? Che gli impegni presi dall’istituzione consiglio comunale, eletto dai cittadini, fossero pure presi seriamente da parte della giunta? Poveri illusi, a credere ancora nella serietà dei nostri amministratori»

Ma forse gli illusi non siamo solo noi, forse lo sono stati anche i loro elettori, che non crediamo possano essere contenti di come non ci si curi della cellula più importante di ogni civiltà: la famiglia. Noi di sicuro, contenti non siamo.

Il gruppo d’opposizione Sesto 2030

Sesto, «il tavolo per la ripresa delle scuole completamente ignorato dalla giunta»

sesto 2030 doposcuola – MALPENSA24