«Personalismi? Parli per sé»: Sabba contro Nardi. A Busto nervi tesi in maggioranza

Matteo Sabba e il sindaco Antonelli discutono in commissione bilancio

BUSTO ARSIZIO – «Lo dico io di smetterla con i personalismi. Perché è Nardi che impone i suoi diktat per acredine personale». Il consigliere comunale della Lista Antonelli Matteo Sabba va all’attacco del coordinatore di Fratelli d’Italia Massimiliano Nardi e apre un nuovo fronte di tensione all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco Emanuele Antonelli. Non sarà «una caserma», ma rischia di diventare un “casino”…

Un fronte si chiude, un altro si apre

Se con Paola Reguzzoni, che lo aveva rimbrottato in consiglio comunale, il chiarimento è stato immediato, certificato con tanto di fotografia nel cortile di palazzo Gilardoni, Matteo Sabba non chiude la polemica con Fratelli d’Italia, in particolare con il coordinatore Massimiliano Nardi che nello spiegare l’astensione del gruppo di FdI sull’emendamento Tari firmato dagli alleati aveva denunciato l’emergere di «personalismi» all’interno della maggioranza di centrodestra.

Paola Reguzzoni e Matteo Sabba

Il contrattacco

«Personalismi? Rimando al mittente l’accusa, anche perché è Nardi che per motivi totalmente personali ha bloccato il voto favorevole dei suoi consiglieri – la versione di Matteo Sabba sull’emendamento “della discordia” – giovedì scorso in commissione avevo parlato con Emanuele Antonelli che è il vertice della maggioranza e con Paola Reguzzoni per trovare un accordo su questa mozione sulla Tari, poi ho chiamato il mio capogruppo Marco Lanza per chiedergli di condividerla con gli altri. Erano tutti perfettamente d’accordo, è Nardi che ha detto di no».

Il dissenso di Antonelli

Così si sarebbe arrivati all’astensione dei “Fratelli”, con il voto in dissenso del sindaco (iscritto a FdI): «Sono come me alla prima esperienza in consiglio – il riferimento è ai rappresentanti di Fratelli d’Italia sui banchi della sala esagonale – ma sono molto più mansueti, e se il loro “capo” dice di votare in un certo modo loro lo fanno. Tanto è vero che invece il sindaco Antonelli, che aveva lo stesso diktat di partito, ha fatto come voleva». Ma per Sabba anche l’interrogazione di Fratelli d’Italia sulle case Aler ai profughi ucraini dimostrerebbe «un’acredine personale che continua a venire fuori» da parte di Nardi, che avrebbe platealmente mostrato irritazione quando il consigliere “antonelliano” ha rivendicato di aver dato lo spunto per quell’intervento. «Tutti lo sanno che sono stato il primo a sollevare il tema a Busto».

Accuse al mittente

Ed è per questo che il fondatore di Busto Grande non ci sta ad essere accusato di “personalismo”: «Rimando al mittente l’accusa. Ma quale personalismo? Avrei potuto proporre personalmente come consigliere la mozione sulla Tari e vedere chi l’avrebbe votata, invece ho fatto gioco di squadra in coalizione e ho sollecitato un emendamento della maggioranza – continua Sabba – Nardi invece che fa? Fa del male al suo partito e i suoi militanti dovrebbero rimbrottarlo, perché in consiglio ha fatto fare una figura barbina al gruppo di Fratelli d’Italia».

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