Piscina Moriggia, presto i nuovi vertici di Amsc. «E ai vecchi chiederemo i danni»

piscina moriggia amsc

GALLARATE – Roberto Campari e l’intero cda di Amsc verranno sostituiti. I ritardi accumulati nella riapertura della piscina Moriggia hanno creato un solco insanabile tra l’amministrazione comunale e i vertici della municipalizzata. «Domani incontrerò altri due candidati a ricoprire il ruolo di amministratore unico», svela in conferenza stampa il sindaco Andrea Cassani. «Nel frattempo il cda ponga rimedio alle nefandezze compiute, quando sarà il momento ci saluteremo e poi noi faremo quello che andrà fatto a tutela dei gallaratesi».

Quattordici lavoratori rischiano il posto

Cassani (Lega) e il vicesindaco Moreno Carù (Forza Italia) non escludono che la vicenda Moriggia possa addirittura tradursi in un’azione di responsabilità. Perché la piscina è chiusa da sette mesi e, al momento, non c’è una data per la riapertura. L’ultima comunicazione ufficiale risale al primo agosto e indica l’8 ottobre come giorno della ripresa delle attività. Ma nel frattempo la rete anti-crollo montata non è conforme alla descrizione dell’offerta e c’è persino il nodo dipendenti. Sono in 14 i lavoratori che rischiano seriamente il posto e – ha reso noto Carù – ancora Amsc non ha trovato una soluzione per il loro reinserimento a seguito del decreto Dignità. Secondo l’ultimo parere che il vicesindaco ha tra le mani, non ci sarebbe modo di riassumerli senza eludere lo spirito della nuova normativa. «La piscina è chiusa da sette mesi per ragioni di sicurezza per la caduta di un pannellino da mezzo chilo», dice irritato il sindaco. «Ma l’impianto non ha problemi strutturali. Capisco l’emergenza per un mese, ma gli altri sei sono di ritardo e incapacità».

piscina moriggia amsc

Le responsabilità

Cassani e Carù si assumono le responsabilità politiche dell’intera vicenda («i vertici di Amsc li abbiamo nominati noi»), ma non accettano le accuse mosse dal Pd nel video girato sabato mattina davanti all’impianto. «Al cda di Amsc abbiamo chiesto a marzo di andarsene e dopo quella data nessuno gli ha mai proposto di rimanere. Campari non ha nemmeno avuto la dignità di dimettersi dopo i miei sfoghi pubblici, tanto uno capace di fare quello che ha fatto lui lo troviamo ieri. Detto ciò, non è certo compito di un sindaco o di un vicesindaco andare a controllare se un pannello è stato sostituito o meno. Se il personale dell’azienda non lo fa, se il cda non se ne interessa e se i professionisti incaricati non si accorgono di quanto avviene in cantiere, non è certo colpa nostra. Noi ci assumiamo le responsabilità politiche ma non le colpe delle persone pagate che non hanno fatto il loro lavoro».

La riapertura dell’impianto

Carù sottolinea che la riqualificazione della piscina non può prescindere dal coinvolgimento del privato attraverso il project financing («nonostante Amsc in due anni ancora non ha trovato un operatore serio deciso a investire»), ma che la priorità oggi è la riapertura. Dalle sue parole si intuisce che la ripresa del nuoto libero potrebbe avvenire nell’arco di pochi giorni, o comunque entro fine ottobre. L’inizio dei corsi, invece, è ancora un gigantesco punto di domanda finché l’azienda di via Aleardi non risolverà i problemi legati al personale. «Noi ci stiamo mettendo la faccia vera, e non quella di cartone, in tutta questa vicenda», conclude Carù. «Ma non ci si può dimenticare cosa abbiamo ereditato dal Pd e da Città è vita, un’azienda smantellata e messa al collasso. Questi sono i risultati».

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