«Potenziare le eccellenze» la “terapia” del dg Laurelli per l’Asst del Legnanese

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L'editore di Malpensa24 Fabrizio Iseni e il direttore generale di Asst Ovest Milanese Francesco Laurelli

LEGNANO – Un potenziamento sul piano tecnologico e un aggiornamento strutturale complessivo di alcune strutture ospedaliere dell’Asst. Ma anche un potenziamento di tutti i servizi dell’ospedale di Legnano, che possono far leva sulle prestazioni di alto livello dei suoi professionisti. Sono gli obiettivi gestionali indicati dal direttore generale della Asst Ovest Milanese, Francesco Laurelli, nell’incontro avuto oggi, martedì 20 febbraio, con Fabrizio Iseni, editore di Malpensa24 e presidente della Fondazione Iseni y Nervi che gestisce gli Istituti di ricovero e cura a Lonate Pozzolo e il direttore del giornale online Vincenzo Coronetti. Presenti Andrea Macchi, direttore generale degli Istituti di ricovero e cura Iseni, i direttori dell’Asst Valentino Lembo (sanitario)​, Giovanni Guido Guizzetti (sociosanitario), Maria Luigia Barone (amministrativo) e i direttori di due eccellenze riconosciute dell’ospedale di Legnano: Germano Di Credico della cardiochirurgia e Roberto Stefini della neurochirurgia.


L’Azienda conta su 4.200 dipendenti e opera in un territorio con 470.000 abitanti. I posti letto totali sono 1.300 suddivisi in quattro ospedali, due poliambulatori territoriali e otto strutture dedicate all’area della salute mentale. Ogni anno vengono svolte 4.300.000 prestazioni ambulatoriali e 37.000 ricoveri (di cui 6.700 in day hospital). Nel 2023 gli accessi al pronto soccorso dei tre ospedali che ne dispongono sono stati più di 150.000 di cui un decimo “bianchi”.

Incontro con Malpensa24

«Abbiamo l’interesse a far conoscere tutto ciò che di buono facciamo quotidianamente a partire dalle eccellenze in alcune aree: far capire che cosa si fa, come si fa, con quali tecnologie – ha esordito Laurelli – Legnano è uno degli ospedali più moderni a livello nazionale e nel panorama lombardo. C’è uno sportello per gli utenti, ma non basta per arrivare a tutti i cittadini e l’aiuto dei canali di informazione è notevole. Stiamo lavorando per potenziare sia la parte ospedaliera che la parte territoriale, investendo molte risorse del Pnrr, a partire dai cantieri per le 9 case di comunità da attivare a pieno regime entro il 2026Ovviamente ci sono aree più specialistiche, ristrette ma di un’importanza che va oltre il territorio dell’Asst, e aree più specifiche di intervento locale». 

Liste d’attesa, al via agenda “tappabuchi”

Il dg entrato in ruolo quest’anno non nasconde le difficoltà, a partire dal personale e dalle liste di attesa. «Sul primo punto siamo messi meglio di molte altre Asst, grazie agli investimenti già avviati e al senso di appartenenza alla struttura. Abbiamo avviato gruppi di medicina territoriale per intercettare carenze e bisogni attraverso i medici di base e non più passando dall’Ats a Milano, ente centrale lontano dal territorio. Per quanto riguarda le liste di attesa, tema particolarmente avvertito, rispetto ai risultati di un anno fa rilevati da Federconsumatori qualcosa è migliorato. Lavoriamo con la medicina territoriale anche sulla domanda. A breve, sarà attivata una serie di controlli interni per evitare la mancata presentazione del paziente, attraverso un monitoraggio e un meccanismo di richiamo delle persone prenotate, così da riempire sempre le agende con il personale presente per le prestazioni».

Entro l’estate aperti tutti i cantieri in progetto

«Entro l’estate – ha spiegato il direttore sanitario Valentino Lembo – contiamo di far partire tutti i cantieri sul territorio per realizzare le strutture definitive; nel frattempo metteremo a regime alcune strutture temporanee grazie al potenziamento del personale. Stiamo partendo con l’erogazione diretta dell’assistenza domiciliare integrata affiancandoci alle unità di offerta private che già operano sul territorio. L’inserimento di personale è previsto anche per i distretti sull’area della disabilità e fragilità: siamo l’unica Asst che gestisce direttamente alcuni centri per disabili. E poi c’è una lunga tradizione di cure palliative domiciliari, a fianco di quella in hospice a Cuggiono. Da qui al 2026 ci attendono anni molto importanti per attuare la riforma che deriva dal Pnrr».

Lembo sottolinea poi i punti di forza dell’Azienda in cui è stato chiamato anche lui a lavorare dall’inizio del corrente anno. «Ho riscontrato grandissime professionalità in molti settori dove si svolge una medicina davvero di alto livello a Legnano, a Magenta e in misura diversa, ma non minore, negli ospedali di Cuggiono e Abbiategrasso che hanno altre funzioni. Di recente Legnano è stato riconosciuto come centro di riferimento in Lombardia per volumi, casistiche e competenze nel trattamento delle patologie del pancreas, ma vi sono altri ambiti di eccellenza, non solo per i medici ma anche per gli infermieri. È importante la presenza di tante organizzazioni multidisciplinari, un modo moderno di affrontare la medicina a tutto vantaggio del paziente. E poi ci sono relazioni fra i diversi presìdi ospedalieri, con un ulteriore sviluppo derivante dalla diffusione sul territorio».

Lembo: «Sanità privata utile a partire dalla prevenzione»

In questo quadro, un contributo utile alla sanità pubblica può arrivare anche da quella privata. «Ad esempio sull’aspetto preventivo – sottolinea Lembo – a partire dalle vaccinazioni. Col vaccino antinfluenzale è stato vaccinato meno del 45% rispetto al target minimo del 75% delle categorie a rischio: così i pronto soccorso sono stati intasati da persone con l’influenza, curabile a casa in soggetti sani. A Legnano abbiamo contato anche 220-230 persone al giorno in pronto soccorso, con attese di 7-10 ore per i casi meno gravi. Gli ospedali devono tornare a fare gli ospedali, trattare i pazienti a livello di acuzie, mentre spetta al territorio l’assistenza primaria insieme a quella preventiva. Se gli ospedali funzionano bene, tutta la popolazione ne risente in maniera appropriata».

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