Quirinale, terza fumata nera. Più voti per Giorgetti, crescono Mattarella e Casini

ROMA – Fumata nera anche al terzo scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica. Ma iniziano i posizionamenti in vista della quarta votazione, quando il quorum scenderà alla maggioranza assoluta dei grandi elettori: meno schede bianche (412) e consensi in crescita per il Capo dello Stato uscente Sergio Mattarella, che incassa 125 voti, ma anche per un possibile candidato trasversale come Pierferdinando Casini (52), mentre Guido Crosetto, candidato di bandiera di Fratelli d’Italia, ottiene più preferenze (115) rispetto a quelle che esprime il partito di Giorgia Meloni.

Lo spoglio dei voti

Alla proclamazione da parte del presidente della Camera, Roberto Fico, sono 978 (su 1009) i grandi elettori presenti e votanti. “Vincono” ancora una volta le schede bianche, 412, a cui si aggiungono 84 voti dispersi e 22 schede nulle. Hanno ottenuto 125 voti il Presidente Sergio Mattarella, seguito da Guido Crosetto (Fdi), con 114, l’ex magistrato Paolo Maddalena che sale a 61 preferenze, poi Pier Ferdinando Casini con 52. Salgono anche i consensi per il ministro varesino della Lega Giancarlo Giorgetti, che arriva a 19 (dopo gli 8 di ieri) e per il ministro legnanese Marta Cartabia (8), mentre il Senatur Umberto Bossi stavolta si ferma a 7 preferenze (ieri ne aveva incassate 12).

Da Tardelli a Bartoletti

Solo 5 per il premier Mario Draghi, una soluzione che continua a rimanere “allergica” alle forze parlamentari. C’è poi la solita infornata dei cosiddetti “voti-burla”: due vanno a Bruno Vespa, uno a ciascuno all’ex campione del mondo Marco Tardelli e al giornalista sportivo Marino Bartoletti. Il prossimo scrutinio, il primo a maggioranza assoluta di 505 voti, è in programma domani, giovedì 27 gennaio, a partire dalle 11.

Lo stallo

Ancora estremamente fluida la situazione in vista degli scrutini a maggioranza assoluta. Nel centrodestra rimane in piedi l’ipotesi di sostenere un candidato istituzionale come la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, cercando in parlamento i voti che mancano, anche se il segretario del PD Enrico Letta ha lanciato un appello contro un “blitz” che segnerebbe la fine della maggioranza di governo di larghe intese. Crescono, da un lato, il “partito” trasversale del Mattarella-bis, che ha iniziato a contarsi in particolare tra le fila dei pentastellati («e la prossima volta i voti saranno di più» promette il parlamentare M5S Primo Di Nicola), e dall’altro i sostenitori della convergenza al centro su Casini.

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