Rsa di Lonate, migliora la situazione: 17 guariti e primi incontri coi familiari

LONATE POZZOLO – Aumentano i guariti, sia tra gli ospiti che tra gli operatori, e si inizia a rivedere segni di normalità, come nei colloqui all’aperto tra ospiti e visitatori. Il Covid ha messo a dura prova la RSA della Fondazione Centro Accoglienza Anziani di Lonate Pozzolo, ma ha rafforzato lo spirito di corpo in via Bosisio, come ammette la presidente Enrica Rossi: «Questa emergenza drammatica ci ha profondamente toccato e cambiato, ma ha messo in luce le grandi capacità e carismi di ciascuno, facendoci sentire ancora di più una grande famiglia che unita ha grandi potenzialità nel servizio al prossimo».

Gli incontri con i familiari

La ripresa di alcune attività mostra un graduale ritorno alla quotidianità perduta e alla normalità, pur con tutte le precauzioni del caso. Come per le prime possibilità di incontro tra un ospite e un solo parente o visitatore, rese disponibili grazie al protocollo di formazione messo a punto dal direttore sanitario Enrico Maccianti: «Su appuntamento, all’aperto e all’ingresso, in apposito spazio con il vetro di protezione, sempre previo accertamento dello stato di salute (con modulo di autodichiarazione), rilevazione della temperatura corporea all’entrata, per breve tempo e con le debite precauzioni, usando mascherina e guanti, mantenendo il distanziamento sociale, e secondo una procedura dettagliata a garanzia dell’incolumità» di tutti. «Per molte famiglie è stata un’intima emozione vivere questo momento relazionale e affettivo, così atteso – rivela la presidente della Fondazione – resta comunque a tutt’oggi vietato l’accesso ai nuclei della struttura». E settimana prossima riprenderà, in ambiente protetto e con procedure precise, il servizio di parrucchiere, anch’esso molto atteso dagli ospiti della struttura di via Bosisio.

La situazione sanitaria

Dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, la presidente Rossi parla apertamente di «dati più rassicuranti». Nel nucleo Covid ci sono «otto anziani ancora positivi, di cui sette asintomatici e uno con un sintomo. I guariti sono 17. Sono tre le persone decedute accertate positive al virus». La campagna di analisi condivisa con l’infettivologa della Fondazione ha portato ad effettuare «ad oggi sugli ospiti 246 tamponi naso-faringei», oltre ai test sierologici. Che, su 57 anziani sempre risultati negativi al doppio tampone, hanno rilevato la presenza di anticorpi per 41 anziani, ai quali è stato nuovamente effettuato il tampone, accertando una debole positività al virus in due soggetti. «In base a questa nuova indagine, si è rivista l’organizzazione dei nuclei e degli abbinamenti degli ospiti nelle camere». Per quanto riguarda gli operatori sanitari della RSA, sono rimaste «solo due le persone in quarantena perché positive al virus e in attesa di tampone per poter riprendere servizio».

La ripartenza

È dunque giunto il momento di pianificare la ripresa: «Abbiamo proceduto alla sanificazione e all’imbiancatura di tutti gli ambienti del nucleo Giallo – rivela la presidente – nucleo ora compartimentato e dedicato esclusivamente all’accoglienza di nuovi ingressi, nel rispetto dei criteri delle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, nonché delle disposizioni delle autorità competenti». Resta da affrontare l’emergenza economica, che ha colpito la Fondazione per via dei costi extra e dei minori introiti nel periodo del lockdown (blocco degli ingressi, costi straordinari di sostituzione del personale in malattia, acquisto di dispositivi di protezione individuale, servizi di sanificazione e pulizia, disinfettanti, kit, tamponi, ecc): l’appello della Fondazione è a sostenere la campagna “Aiutaci a proteggere i nostri anziani dal Coronavirus”.

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