Eurospin a Samarate, opinioni contro. Sanfelice: «Muore il commercio in centro»

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SAMARATE – L’apertura del nuovo Eurospin divide Samarate. La solita, nota domanda: meglio affidarsi al commercio di vicinato o lasciarsi convincere dai vantaggi economici dei grandi store? Ad aprire il dibattito, come spesso accade, il gruppo social più utilizzato dai cittadini, ovvero “La bacheca civica di Samarate”. Nello specifico, è stato Eliseo Sanfelice, ex presidente della Fondazione Montevecchio, a dare il via ai botta e risposta. Schierandosi palesemente pro negozi di quartiere. Ma, per alcuni aspetti, c’è chi la pensa in maniera diversa.

«Così si uccide il senso di comunità»

Il prossimo martedì, 14 dicembre, il nuovo discount accoglierà i clienti per l’apertura della prima attività nel primo centro commerciale in città. Seguiranno, più avanti, altri tre negozi specializzati: Acqua & Sapone, Unigross e Maxi Zoo. Un traguardo che sancisce la fine di un lungo – con non pochi ritardi – procedimento burocratico. Ma ancora prima che la saracinesca si alzi, si accende già il dibattito in città. Così Sanfelice: «Posso scrivere che non provo nessun tipo di entusiasmo per l’apertura del nuovo centro commerciale?», ha domandato in maniera retorica. «Acquistiamo nei nostri negozi samaratesi, restiamo comunità». Invitando anche a pubblicare «le vetrine dei vostri negozi: diamo un segno». A dargli man forte, in pochi. Come un cittadino che si dice «non contento affatto: avevamo il Penny, che dista solo 1,5 chilometri dal centro, e c’è l’Md». La posizione di Sanfelice viene poi rincarata da commenti come «così si uccide il senso di comunità» o «salvaguardare la comunità in cui si vive non ha prezzo».

La questione economica

Invece un costo c’è. E molti altri samaratesi l’hanno ricordato. «Purtroppo non tutti possono permettersi di fare la spesa nei negozi di paese: c’è molta differenza di prezzo», sottolinea una cittadina. E un altro le fa eco: «Non credo sia conveniente, a volte, pagare un bene al quadruplo del prezzo». C’è chi dice che «mantenendo una famiglia di cinque persone, con quello che si spende in una settimana si camperebbe due giorni facendo la spesa in paese». Insomma, la questione è legata alla questione economica. E basta. Il senso di comunità c’è – o ci sarebbe – nei confronti delle attività del centro, ma «dovrebbe essere anche nel senso opposto con il negozio che viene incontro alla comunità». Magari con prezzi più accessibili, è inteso. E sono solo alcuni dei commenti che fioccano sui social, tra chi guarda al commercio di vicinato con nostalgia e chi è costretto a fare i conti in tasca sulle spese.

Corsa contro il tempo: apre l’Eurospin nel primo centro commerciale di Samarate

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