Samarate senza Mattarella si divide. Tarantino contestato

leonardo tarantino

SAMARATE – Lunedì mattina Leonardo Tarantino, sindaco di Samarate eletto onorevole lo scorso 4 marzo, è stato tra i primi amministratori leghisti a togliere dal muro del municipio la foto istituzionale del presidente della Repubblica dopo la scelta del Quirinale di conferire a Carlo Cottarelli l’incarico di formare il governo. Una mossa che ha acceso i riflettori su Samarate, una città che si è profondamente divisa tra i sostenitori di Tarantino e chi, invece, ha invocato le immediate dimissioni per rispetto della figura di Sergio Mattarella.

La lettera dei cittadini

«Signor sindaco, lei ricopre questa carica dal momento che la maggioranza dei samaratesi Le ha dato la sua fiducia». Inizia così la lettera che una ventina di cittadini – estranei alla politica attiva – hanno pubblicato sulla Bacheca civica di Samarate mostrando il loro disappunto. «Siamo rimasti profondamente costernati di fronte al suo gesto di togliere l’immagine del nostro Presidente dall’ufficio in cui opera e che, come speriamo non avrà dimenticato, è un luogo pubblico e,come tale, di tutti i cittadini, non solo di quelli che L’hanno eletta. Ci auguriamo vorrà riflettere sulla valenza antidemocratica di questa sua azione che getta discredito sulla figura che più ci rappresenta a livello nazionale e internazionale e che risulta ancora più preoccupante essendo lei parlamentare della Repubblica».

Il Pd chiede le dimissioni di Tarantino, ma la Lega lo difende

Dall’opposizione, il Partito democratico cavalca l’onda della protesta e vuole la testa di Tarantino, ma il suo partito lo difende. «Puntuale come un orologio svizzero arriva l’ennesimo comunicato del Pd di Samarate nel quale si chiedono per l’ennesima volta le dimissioni del sindaco Tarantino», scrivono in una nota dalla sezione dei padani. «Per l’ennesima volta facendo i paladini della giustizia e delle istituzioni, autoproclamandosi difensori della costituzione e del presidente della Repubblica. Chiedono le dimissioni perché la rimozione della foto di Mattarella dall’ufficio del sindaco è un’onta che loro non possono tollerare in quanto riscopertisi, tutto d’un tratto, difensori unici dell’onore dell’Italia». E ancora: «A livello locale il Pd samaratese si erge come protettore della superiorità culturale e istituzionale dimenticandosi che in questa situazione ci hanno portato le loro politiche scellerate. Fanno la morale su tutto senza mai dare lo straccio del buon esempio, raccontano che tutto va male ma si dimenticano di dire cosa, gettano fango e falsità sull’amministrazione insinuando, senza dimostrarlo, comportamenti non leciti, usano le commissioni per sproloqui inutili e mai costruttivi, chiedono sempre maggiore spesa ma non propongono mai dove andare a reperire i fondi. Insomma, è il solito Pd ipocrita e falsamente moralista che a Samarate viene sonoramente bocciato dai cittadini, ai quali sarebbero loro a dover delle scuse».

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