A Samarate eventi contro la violenza sulle donne. Ma l’obiettivo è lo sportello

SAMARATE – Le iniziative per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne sono «un punto di partenza a livello culturale» di un percorso che dovrà portare all’apertura di «uno sportello antiviolenza per le donne anche a Samarate, sul modello di quello di Gallarate». Lo ha annunciato l’assessore alla cultura di Samarate Maura Orlando, a margine della presentazione del programma di iniziative che l’amministrazione comunale guidata da Enrico Puricelli ha organizzato per il 25 novembre. Lo sportello antiviolenza è il prossimo passo: «Stiamo mettendo a punto questo progetto in collaborazione con la vicesindaco di Gallarate Francesca Caruso» fa sapere Maura Orlando, che con l’assessore alla sicurezza gallaratese condivide l’appartenenza a Fratelli d’Italia.

Il Wall of Dolls

Domani pomeriggio, domenica 24 novembre, dalle 15.30 verrà allestito il “muro di bambole” con cui la Fondazione Montevecchio ha deciso di celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne. Una cinquantina le bambole vecchie raccolte dalla Fondazione in questi giorni, che con l’aiuto della Protezione Civile di Samarate verranno simbolicamente “messe al muro” sulla parete esterna del parco di villa Montevecchio, che si affaccia su via Cinque Giornate. «Creerà discussione perché il Wall of Dolls è brutta da vedersi, come è brutta la violenza – ne è consapevole il presidente della Fondazione Eliseo Sanfelice – ma l’obiettivo è proprio suscitare una sensazione di disagio per smuovere le coscienze». Solo dopo qualche giorno il “muro” verrà affiancato da un cartellone esplicativo. Tra 90 giorni verrà tolto per essere poi riposizionato ogni anno, in occasione della giornata del 25 novembre.

samarate muro bambole

“Libertà minata”

La seconda iniziativa, organizzata da Biblioteca e Comune, è lo spettacolo “Libertà minata”, in scena lunedì 25 novembre alle 20.45 a villa Montevecchio. Una drammaturgia in musica che riporta ad alta voce i ritratti di donne, su testi di Anne Sexton, Sylvia Plath, Alda Merini, Patricia Highsmith, Artemisia Gentileschi, Ipazia e Caterina de’ Medici, trascritti su fogli di carta di forme, dimensioni e consistenza diverse, e legati ad una struttura. «L’attrice viene messa in scena in un cubo, che rappresenta la violenza e il tentativo di trovare un equilibrio dopo le violenze subite» rivela l’assessore Maura Orlando. Sul palco saranno protagonisti Debora Mancini e Daniele Longo, su una scenografica di Alessandra Seveso e con la regia audio e luci di Andrea Pozzoli. «Al mattino l’attrice – aggiunge l’assessore alla cultura – sarà nelle scuole medie di San Macario e di Samarate per un momento di sensibilizzazione con le ragazze e i ragazzi sul tema della violenza».

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