Moschea, alberi, mercato. Le opposizioni di Sesto: «Solo danni dalla maggioranza»

SESTO CALENDE – «La sconcertante condotta» sul tema della moschea a Sesto Calende. Ma anche la gestione sulla collocazione del mercato, il rischio di sacrificare un filare d’alberi sul lungofiume per la ciclopedonale, l’istituzione della tassa di soggiorno e lo stato di strade e marciapiedi. Senza freni le opposizioni Insieme per Sesto e Sesto 2030, scagliandosi su più fronti contro una «maggioranza confusa». Che «pur di salvare se stessa può solo far danni».

La «telenovela» della moschea

La moschea è la questione più discussa, dopo quanto accaduto all’ultimo consiglio comunale: la maggioranza ha votato contro la sua stessa proposta e non ha adottato la variante al Pgt dell’area individuata per la realizzazione del luogo di culto. Vicenda che le opposizioni definiscono «tra il comico e il drammatico, un copione scontato e recitato male da attori mediocri». Una «telenovela che sta gravando sulle spalle dei sestesi, mentre assistono increduli ai giochi di prestigio di un sindaco che ha presentato la delibera – che avrebbe dovuto ottemperare alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato – e poi l’ha bocciata. Gettando al vento il lavoro, il tempo e la retribuzione di professionisti e dipendenti pagati dal Comune». Dopo anni di sentenze perse e circa 100mila euro spesi, «questo costerà ulteriori soldi dei cittadini: un’azione suicida e inutile. L’associazione islamica – che a proprie spese potrà edificare la sede dopo aver acquistato il terreno – ha 10 anni di tempo per ottenere che sia il giudice a eseguire la sentenza, se non lo farà il Comune». Poi la proposta (provocatoria) del capogruppo leghista Marco Colombo di avvicinare la moschea al centro, a cui la minoranza risponde così: «Chi può credere alla sincerità di queste parole? Come si può pensare che astuzia e inganno siano un modo di amministrare?». Di più: «Tanto per capire quanto questa maggioranza sia completamente annebbiata nel pensiero, inaffidabile nelle scelte, disposta all’harakiri collettivo trasportando con sé tutta la Città. Certificato dal “me ne frego” del sindaco».

Mercato, alberi, strade

Una maggioranza «scricchiolante e in difficoltà», che ha «sostituito assessori come figurine dei calciatori» e «perso pezzi importanti» come consiglieri. Oltre a veder «l’uscita dall’aula di due consiglieri di maggioranza per sottrarsi (giustamente) alla votazione-suicida».
Da qui tutti gli altri argomenti messi sotto attacco. Come il mercato (questione «irrisolta dopo lo spostamento avvenuto tre anni fa causa Covid. Se esiste ancora la speranza che torni in centro lo si deve solo alle minoranze e a oltre 1200 sestesi che hanno smentito la giunta») o l’idea «scellerata» di sacrificare un filare degli ippocastani in viale Italia. O ancora: «Lo stato delle strade, l’incuria dei parchi, la mancanza di parcheggi. Mentre il Comune ha rinunciato a 350 posteggi di Esselunga che dovevano essere Comunali». Poi «la tassa di soggiorno, istituita non per il turismo ma per tappare i buchi di bilancio, che ha incassato la metà del previsto». Una serie di temi che «certifica lo stato dei fatti: Sesto rischia di essere travolta da uno tsunami provocato dalle scelte confuse di questa maggioranza».

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