Sieco e centrale all’ex Montedison: in consiglio a Castellanza scoppia la protesta

Le due proteste in consiglio

di Sarah Zambon

CASTELLANZA – Atmosfera tesa nella seduta del 18 marzo del consiglio comunale castellanzese: irrompono le proteste per i dipendenti Sieco a rischio licenziamento e per il disagio provocato dai rumori insopportabili e dalle forti vibrazioni a cui sono sottoposti i cittadini residenti nei pressi dell’impianto di cogenerazione realizzato nell’area ex Montedison.

A mezzanotte sai

Diversi i punti all’ordine del giorno, che però non c’è stato il tempo materiale di discutere nella loro totalità: a mezzanotte passata, infatti, dopo la proposta di aggiornamento del piano di emergenza di protezione civile (approvato) e le comunicazioni sulle casse comunali, erano stati affrontati solo tre degli spinosi argomenti al centro dell’attenzione, ovvero la presa d’atto del masterplan del progetto MILL di Confindustria Varese, la delicata questione sui posti di lavoro a rischio di una decina di dipendenti dell’uscente gestore dei servizi di igiene urbana in città e la situazione di disagio all’ex Montedison.

La protesta dei dipendenti Sieco

Presente in Sala delle Colonne un drappello di dipendenti SiEco che, con il passaggio dell’appalto dei
servizi di igiene urbana ad Aemme Linea Ambiente, rischiano il posto di lavoro o un sostanzioso
ridimensionamento in busta paga: durante la discussione, gli operatori dell’azienda uscente hanno
esposto dei cartelloni per esprimere le loro preoccupazioni per il futuro. «Siamo umanamente vicini alla situazione di queste famiglie», ha detto il sindaco Mirella Cerini, «ma l’amministrazione comunale, oltre ad aver interpellato tutti gli attori coinvolti nella vicenda, non può fare altro». Il primo cittadino, infatti, ha dato lettura del documento che ALA ha inviato all’amministrazione in risposta ad una richiesta di chiarimenti, dal quale è emerso che, come ogni società pubblica, AMGA ha seguito le procedure di legge previste che, nell’ottica della trasparenza, impongono di indire un concorso per l’assunzione del personale: i dipendenti di SiEco impiegati sul territorio di Castellanza, quindi, non possono in alcun modo essere riassorbiti in maniera diretta.

La risposta di ALA: “Tocca a Sieco”

Nella lettera si è precisato che SiEco non ha prodotto documentazione sulla regolarità dell’assunzione dei dipendenti in oggetto (sostanzialmente, questi non avrebbero partecipato ad alcun concorso, – procedura di evidenza pubblica -, per lavorare nella partecipata). Tutti gli organi competenti in materia, comprese Cassazione e Corte dei Conti, non hanno ravvisato alcuna problematica nelle procedure che hanno portato all’affidamento del servizio ad Aemme Linea Ambiente, che (come SiEco) è una società in house, che non consente l’applicazione delle cosiddette “clausole sociali”. Il problema della salvaguardia dei posti di lavoro e del trattamento economico dei dipendenti coinvolti, quindi, è in capo solo all’azienda che li ritiene ora licenziabili dopo aver perso l’appalto. Alla procedura di evidenza pubblica indetta da ALA hanno partecipato solo 4 dei 13 lavoratori a rischio.

Rumori e vibrazioni vicino alla Centrale

L’ultima questione di cui si è discusso è stato il disagio subìto dai residenti nei pressi dell’impianto di corso Sempione che devono sopportare ogni giorno rumori molesti e forti vibrazioni, che rendono la loro vita impossibile e la preoccupazione per il sospetto del rilascio di agenti inquinanti nell’aria e nelle falde acquifere del territorio: i cittadini coinvolti presenti, che da regolamento non potevano intervenire nel dibattito, hanno mostrato dei cartelli per poter comunque esprimere le loro rimostranze e sostenere “visivamente” le mozioni presentate dal consigliere di Centrodestra Unito per Castellanza Romeo Caputo. Il Sindaco Cerini ha ricordato che la realizzazione della Centrale è dipesa dall’ente Provincia di Varese e non dal Comune di Castellanza, al quale è stato chiesto solo un parere sulla compatibilità del terreno individuato con la destinazione d’uso, all’epoca confermata dal vigente Piano di Governo del Territorio. L’amministrazione comunale si è fatta portavoce dei disagi dei cittadini, interpellando Provincia ed Arpa affinché fossero effettuate puntuali misurazioni e valutazioni ambientali, per poi imporre alla società di gestione dell’impianto di realizzare le opere di compensazione atte a risolvere i problemi segnalati. Le procedure e le analisi in quest’ottica, che si stanno svolgendo in diversi step, dovranno concludersi entro la fine del mese di aprile 2024 e dovranno decretare la comprovata risoluzione delle problematiche che affliggono la popolazione interessata. A valle di questi interventi, verrà convocato un nuovo incontro con i cittadini.

Presidio sabato mattina davanti al Comune

Nella mattinata di sabato 23 marzo, tra le 10 e le 12, i castellanzesi che combattono contro i disagi creati loro dalla Centrale di Cogenerazione hanno annunciato un presidio di protesta davanti a Palazzo Brambilla, invitando la stampa ed il resto della cittadinanza a partecipare per dar loro manforte e fare da cassa di risonanza rispetto alla difficile situazione in cui si trovano quotidianamente da quando l’impianto è stato attivato.

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