Spes, Albini non sarà più amministratore delegato. Nervo (SommaSì) alla carica

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Nell'angolo a destra: Massimiliano Albini

SOMMA LOMBARDO – Massimiliano Albini non sarà più l’amministratore delegato di Spes, la municipalizzata di Somma Lombardo. Manca solo l’ufficialità: un passaggio formale, di fatto, che arriverà con l’approvazione del bilancio dell’azienda speciale previsto a fine mese. Il motivo? «Impegni professionali», dice Albini.

Le dimissioni

Dopo le dimissioni di Roberto Campari, sostituito da Mauro Pettinicchio (nuovo consigliere delegato alle farmacie e al personale), anche Albini decide di fare un passo di lato: «Sono arrivati nuovi incarichi imprenditoriali che mi portano fuori città sempre più spesso». Non solo: «Ho fatto il mio tempo e ho seguito le difficili condizioni causate durante la pandemia. Ma adesso non riesco più a stare dietri agli impegni, quindi in estrema armonia con il socio unico ho preferito dare le dimissioni in tempi stretti, con l’approvazione del bilancio che arriverà a fine mese».

Nervo alla carica

Immediata la reazione della politica. Dalla minoranza c’è chi non perde tempo, incalzando da subito il direttivo di Spes e l’amministrazione comunale: «È importante trovare subito un sostituto, perché ci sono troppi progetti che devono essere portati a termine da molto tempo», dice il consigliere d’opposizione Alberto Nervo (SommaSì). «Albini era il mio interlocutore per la partita del cimitero», sottolinea. Il riferimento va allo stop ai lavori per ampliare il camposanto imposto da Spes, con la conseguente rescissione del contratto con la ditta: «Avevo già chiesto le dimissioni di tutto l’esecutivo di Spes visto che non li ritenevo in grado di portare avanti i progetti in corso». E aggiunge: «Ora la palla passa all’amministrazione comunale perché si prenda carico delle opere incompiute degli ultimi anni». Vale per il cimitero («gli appalti ancora non sono stati affidati»), ma anche per «il Lascito Aielli e tutte le spese che riguardano le prossime operazioni delle farmacie». E conclude: «Se non dovesse cambiare nulla, a breve chiederò la convocazione di una Commissione Partecipate per avere chiarimenti su quello che sta accadendo in Spes».

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