Spartaco Rossi si dissocia dalla (ipotetica) lista Bignami: «No ricatti e transumanze»

Alberto Spartaco Rossi, portavoce dell'appello #cambiamosindacoaBusto

BUSTO ARSIZIO – «Lascio la lista a prescindere. Non sono un transumante della politica». Il portavoce di #cambiamosindacoaBusto Alberto Spartaco Rossi si scaglia contro l’ex senatrice Laura Bignami, che del gruppo nato per mettere in campo un’alternativa all’Antonelli-bis è uno dei più autorevoli esponenti. A provocare la reazione del già candidato sindaco di Busto a Sinistra, che era stato coinvolto nella ancora ipotetica lista che Bignami sta provando a formare a sostegno del candidato di centrosinistra Maurizio Maggioni, le voci su un eventuale approdo della lista nello schieramento centrista che sostiene Gigi Farioli nel caso in cui il centrosinistra non accettasse di accogliere la nuova formazione civica.

Le tensioni in #cambiamosindaco

Una bufera per una lista che ancora non c’è. A sollevarla è Alberto Spartaco Rossi, già candidato sindaco di Busto a Sinistra nel 2016 e da qualche mese portavoce (in tandem con Elisabetta Milazzo) del gruppo “Cambiamo sindaco a Busto”, promotore della petizione per la riunificazione del centrosinistra, obiettivo almeno in parte raggiunto con l’accordo tra Maggioni e l’ex “coalizione Ferrario”. Rossi si dissocia dal tentativo di Laura Bignami, che era anche lei tra i firmatari dell’appello, di mettere in campo una lista a sostegno di Maurizio Maggioni dopo aver appreso delle voci di un possibile appoggio dell’ex senatrice alla candidatura di Gigi Farioli. «Con alcune persone che avevano avviato il processo di #cambiamosindaco, pur non confondendo le due cose, stavamo prendendo in considerazione l’ipotesi di una lista a supporto della coalizione PD-M5S-Verdi – rivela Alberto Spartaco Rossi – ma dopo che si è prospettata in forma quasi di ricatto, con un metodo che non condivido, l’ipotesi che questa lista avrebbe potuto, in presenza di un no di Maggioni, andare con Farioli, ho deciso di lasciare questa lista a prescindere».

Il passo indietro di Rossi

Rossi è fermo: «Mi tolgo perché conosco il sentimento della vergogna e perché non sono un transumante della politica. I veti sulle persone non sono accettabili (anche se il M5S ha smentito un ostracismo nei confronti dell’ex senatrice del Movimento X, ndr) ma le questioni si affrontano con tutt’altra modalità e le dichiarazioni pubbliche si condividono». Chiarendo: «Per quel poco che rappresento, la mia persona non può essere, nella maniera più assoluta, associata a Farioli. Siamo agli antipodi. Per me è il responsabile di una serie di disastri: è colui che ha avallato l’esclusione del dibattito pubblico sul nuovo ospedale, che ha sempre portato avanti il mantenimento dell’inceneritore, che ci ha consegnato piazza Vittorio Emanuele in questo stato, e non credo di dover andare avanti».

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