Italia Viva boccia «il Conte-ter» di Busto. «PD appiattito su M5S si sposta a sinistra»

Giusy Lanza e Davide Boniotti, coordinatori di Italia Viva a Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO – Italia Viva replica al segretario del PD di Busto Paolo Pedotti e non usa mezzi termini. Rinfacciando ai Dem locali il «profondo cambio di rotta su posizioni populiste, dettato probabilmente dalla necessità di chiudere un accordo con i nuovi compagni di viaggio a seguito del mutato scenario politico, ispirato dalla rottura degli schemi consolidati della politica bustocca e provocato innegabilmente dalla discesa in campo del nostro candidato Farioli». Per i “renziani” di Busto il PD «si è appiattito sul M5S, che qui è il movimento del No a tutto, e si è spostato a sinistra».

Italia Viva replica al PD

I coordinatori di Italia Viva Busto Arsizio, Davide Boniotti e Giusy Lanza, definiscono «improvvida e intempestiva la scelta di creare a Busto una proposta di governo della città simile al non realizzato “Conte-ter” di zingarettiana memoria, quando ormai il paese vede i positivi effetti del governo Draghi fortemente voluto dal nostro partito». Un «tardivo innamoramento», come lo bolla Boniotti, frutto della «paura» di non arrivare al ballottaggio. E alle frecciatine rivolte ai “renziani” dal segretario Dem Paolo Pedotti, Boniotti e Lanza replicano così: «Non riteniamo che la coalizione con la locale sezione del PD possa essere espressione del miglior governo della città, del resto anche i nostri concittadini relegando da 25 anni gli esponenti locali all’opposizione confermano la nostra perplessità. Fin dall’inizio del mandato affidatoci nella gestione del gruppo di Busto Arsizio abbiamo percorso la strada del terzo polo alternativo alle sterili esperienze bipolariste degli ultimi anni».

«Il PD si sposta a sinistra»

Si tratta dunque di una questione prettamente locale che ha fatto pendere Italia Viva verso il centro piuttosto che verso il centrosinistra, come a Varese e Gallarate. Anche perché, evidenzia Davide Boniotti, «i 5 Stelle a Busto si sono contraddistinti – e anche se non mi piace qui devo dare ragione ad Antonelli – come movimento del No e basta. Mi fa specie che il PD si appiattisca su queste posizioni con un evidente spostamento a sinistra. Nulla toglie a Maggioni come candidato, la stima nei suoi confronti è immutata, ma non lo posso considerare un candidato adatto alle esigenze di Busto. Il problema è il programma». Oltretutto, è «del tutto autoreferenziale la pretesa del PD di Busto di intestarsi come casa dei riformisti», quando questa tendenza politica «dopo essere stata a lungo rappresentata da PSI e PSDI oggi viene innegabilmente declinata oltre che dal PD anche da Italia Viva, Azione e Forza Italia».

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