Sumirago cancella il debito milionario e il Consiglio applaude il sindaco Croci

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SUMIRAGO – «Chiedo il vostro consenso per scrivere l’epilogo di un capitolo buio del Comune di Sumirago, e aprire “un’autostrada di possibilità” di fare molto di più di ciò che noi abbiamo potuto realizzare in questi anni a causa dei vincoli stringenti del piano di riequilibrio». Così il sindaco Mauro Croci si è rivolto all’assemblea ieri, giovedì 3 marzo, ricevendo una risposta unanime e ringraziandola per l’approvazione ricevuta una volta giunti al «punto cruciale che mi ha accompagnato in questi dieci anni di mandato».
L’assemblea si è aperta con un minuto di silenzio dedicato al popolo ucraino e l’accoglimento della mozione dei capigruppo a suo sostegno, con la condanna dell’invasione: il Comune ha aperto, con i volontari della Protezione civile di via Matteotti, una raccolta di beni di prima necessità che verranno inviati attraverso l’associazione Aps Anna – Sofia Varese Onlus.

Non ci sono più motivi per tenere Sumirago nella morsa

«Siamo probabilmente giunti all’epilogo» ha dichiarato Croci quando è arrivato il momento di trattare il sesto argomento all’ordine del giorno. «L’istruttoria alla Corte dei Conti è ancora in corso, con la verifica delle ultime due relazioni semestrali. Ma il Comune ha rispettato tutti gli obblighi intermedi del piano di riequilibrio e tutte le passività sono state sistemate: non ci sono più motivi per tenere Sumirago nella morsa.
Quindi, come nel 2016 il consiglio comunale deliberò riguardo all’approvazione da parte della Corte dei Conti del percorso intrapreso, così chiedo di ricevere il suo mandato per uscire dal piano di riequilibrio». Con l’appoggio unanime ricevuto dai presenti, che è stato accompagnato da un applauso, Croci potrà ora chiedere alla sezione dell’ente di controllo per la Lombardia la liberazione dal piano in anticipo di quattro anni.

I progetti del Piano di zona 2021/23

L’unanimità è stata raggiunta anche per quanto riguarda il Piano di zona 2021/23 e la convenzione con la rsa San Gaetano dell’Opera Don Guanella, entrambi illustrati al consesso da Fernanda Pozzi, assessore alle Politiche sociali ed educative. Il primo, firmato da tredici Comuni, presenta contenuti identici a quello precedente, con l’aggiunta di alcuni progetti ad hoc: «Si tratta di un accordo di programma che ha come presidente il sindaco di Azzate e punta a creare un sistema di interventi e servizi sociali insieme ad Ats, Asst e terzo settore per migliorare la qualità di vita. Raccoglie i soldi di Regione Lombardia destinandoli, in base al numero di adesioni, alle varie iniziative. Tra i progetti specifici ci sono “Io con te”, rivolto agli alunni in situazioni di forte disagio, “Tu con noi”, che con tirocini assistiti aiuta i ragazzi dai 18 ai 28 anni a trovare in posto per integrarsi nel lavoro, e “Dopo di noi” destinato ai giovani disabili che tentano un inizio di vita autonoma.

La convenzione con la rsa Don Guanella

Al consiglio è stata sottoposta anche la richiesta di costruire in deroga, avanzata dalla casa di riposo Don Guanella, una serra bioclimatica per i malati di Alzheimer. Come spiegato da Giuseppe Pasolini, mentre spetta agli uffici tecnici rilasciare l’apposita dispensa, il consiglio comunale era invece chiamato a pronunciarsi sulla presenza o meno di un interesse pubblico nell’attività dell’istituto, che dal 1949 ha sempre intrattenuto buoni rapporti rapporti con il Comune, ma senza mai giungere a una convenzione. «Alla fine – ha fatto sapere Pozzi – siamo giunti a un accordo in cinque punti per migliorare la qualità di vita dei nostri anziani: comprenderà la fornitura di pasti a persone non autosufficienti o parzialmente autisufficienti che vivano nel Comune da almeno 18 mesi, o a cittadini in condizioni di emarginazione o difficoltà economica, nonché l’intervento di un’equipe specializzata che aiuti il malato e la sua famiglia nella fase iniziale del disturbo neurologico, un servizio di fisioterapia e la possibilità per i bambini, sotto la stretta sorveglianza dei genitori, di usare il suo parco giochi».

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