Tensione nel centrodestra. Gualandris si sfila: «Non è certo colpa della Lega»

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Stefano Gualandris

VARESE – Trema il centrodestra. Forza Italia a Busto sceglie di seguire Gigi Farioli. Fratelli d’Italia minaccia pesanti ripercussioni anche nei Comuni considerati stabili. E la Lega che fa? Pop corn: sta a guardare, per ora. «Perché – spiega il commissario provinciale del Carroccio Stefano Gualandris – il problema non è nostro. Per noi gli accordi sono stati raggiunti e sottoscritti da tempo. Chi sta litigando sono Forza Italia e Fratelli d’Italia. E sono loro che devono risolvere la questione».

La rabbia di Gualandris

Stefano Gualandris non ha preso bene l’uscita di Andrea Pellicini e ha sfogato la sua rabbia sulle chat condivise con gli alleati. Parole dure, dicono i ben informati senza però entrare nei dettagli del contenuto dei messaggini. Segno che la tensione è alta. E che il terremoto Busto potrebbe dare vita a uno sciame sismico anche in altri Comuni. A Gallarate, ad esempio, dopo la ritrovata tranquillità, si sono già avvertite la prime scosse: i Fratelli si sono riservati dal sottoscrivere il programma di coalizione. Insomma, hanno preso tempo in attesa della piega degli eventi.

Stefano Gualandris, in questo centrodestra che non trova pace, come spiega il silenzio della Lega? 
«Aspettiamo la presa di posizione di Ignazio La Russa. In questo momento la palla è in mano a Fratelli d’Italia. Io dico che gli accordi a livello provinciale li abbiamo raggiunti e sottoscritti qualche mese fa. E per me restano validi. Ora chi sta litigando sono Forza Italia e Fratelli d’Italia. Non la Lega».

D’accordo, ma Lega ha il peso del primo partito. Perché qui non fa sentire la sua voce? 
«Perché la nostra posizione è chiara e non è cambiata. Mi spiego meglio: credo che tutte le ultime uscite di forzisti e meloniani siano in qualche modo “pilotate” da Roma. E’ lì che si ta giocando la partita, mi pare evidente. Come è chiaro che finché non si risolve il nodo a livello nazionale è inutile convocare un tavolo provinciale come qualcuno mi ha chiesto di fare. Senza indicazioni non vedo perché dovrei mettermi a discutere con Pellicini e gli altri».

Forse perché il centrodestra con la decisione di Forza Italia a Busto rischia di implodere, non crede? 
«Dunque, in questo momento la presa di posizione di Forza Italia e Gigi Farioli ha un senso: non si sentono rispettati da Fratelli d’Italia. Ma nel momento in cui si trova una quadra su Caronno Pertusella per il candidato sindaco e su Busto per la lista civica del sindaco, si sciolgono i nodi e Forza Italia non ha più motivo di cercare una strada alternativa».

Sta forse dicendo che l’inversione a U dei forzisti è alle porte? 
«Sto dicendo che la Lega sta con chi lavora per l’unità del centrodestra».

Ma chi è per l’unità? A Busto e Caronno forzisti e meloniani sono fermi sulle proprie posizioni. Se non si sbloccano le situazioni sarete chiamati a scegliere, non è così? 
«Appunto. In questo momento è difficile dire chi, tra i due litiganti, stia lavorando per l’unità della coalizione. Diciamo che la Lega starà con chi fa un passo indietro. Per questo condivido l’appello di Raffaele Cattaneo, il quale ha chiesto sia ad Emanuele Antonelli e a Fratelli d’Italia, sia a Forza Italia e a Gigi Farioli di rivedere le proprie posizioni».

Ma Gigi Farioli e anche Forza Italia sembrano intenzionati a proseguire sulla costruzione di un polo moderato liberale popolare fuori dal centrodestra. Quindi? 
«Stiamo a vedere. Se Antonelli e il suo partito mollano sulla lista del sindaco, Forza Italia deve rientrare. A meno che i motivi della rottura non siano altri. A quel punto Farioli dovrà decidere. Noi gli accordi li abbiamo sempre rispettati. In caso contrario buona fortuna per Farioli».

Ma se ciò non dovesse accadere? 
«E lo scenario che non auspico, ma è ovvio che faremo le nostre scelte. A Busto e su tutta la provincia».