Orsi (Lega) difende Rogora sull’Ucraina e bacchetta le minoranze: «Pretestuosi»

BUSTO ARSIZIO – «La minoranza si è affannata sulle parole più che dare idee e suggerimenti per affrontare la sfida dell’accoglienza, mentre l’amministrazione pensa ai fatti». A chiosa della lunga polemica sul consiglio comunale dedicato all’Ucraina interviene per la Lega il presidente della commissione bilancio Simone Orsi, che bolla come pretestuose le critiche dell’opposizione sulla mozione che era stata presentata dalla maggioranza di centrodestra. «Abbiamo passato una seduta di commissione ed una di consiglio a “giocare” sulle parole – l’accusa dell’esponente leghista – finendo per mettere in secondo piano l’attività svolta dall’amministrazione, su input soprattutto del nostro assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni, che si è attivata fin da subito per accogliere i profughi e aiutare le associazioni, anche sotto il profilo burocratico».

La difesa di Max Rogora

«Max Rogora? Ha parlato da padre di famiglia, preoccupato per quello che sta succedendo – fa notare Simone Orsi – sono anch’io preoccupato e non lo nascondo, stiamo parlando di guerra e di armi nucleari, di un conflitto che potrebbe non finire se gli stati canaglia appoggiano la Russia di Putin. Di fronte ad un quadro così drammatico c’è poco da sottilizzare e se ci scappa qualche espressione colorita, penso che ci possa stare, anche se io non le avrei usate. In fondo poi mi sembra che Max, quando ha parlato di non dare armi all’Ucraina e di puntare sul dialogo, abbia espresso lo stesso concetto che, con una forma sicuramente più forbita e istituzionale, è stato ribadito anche nell’aula della Camera dal deputato di Italia Viva Gianfranco Librandi, che è un punto di riferimento importante per un gruppo consiliare di Busto».

Il dibattito sull’Ucraina

Sul dibattito in consiglio, Orsi prende di mira l’atteggiamento della minoranza: «Invece di affannarsi sulle parole Russia e Putin, che peraltro come maggioranza non abbiamo avuto alcun problema ad inserire nel testo della delibera, e di “giocarci” in modo pretestuoso, forse sarebbe stato più opportuno spendere un po’ più di dibattito su come trovare la casa a questi “poveri cristi” che scappano dalle bombe. Con l’enfasi sulle sfumature di una condanna alla guerra che era ovvia e netta da parte di tutti, si è finito per mettere in secondo piano che questa amministrazione, in primis grazie al nostro assessore Paola Paola Reguzzoni, si è attivata subito e in modo efficace per aiutare le famiglie ucraine in arrivo a Busto». Per Simone Orsi è su questo aspetto che si sarebbe dovuto concentrare il consiglio comunale: «Da subito il Comune si è messo in prima linea, al fianco di don Giuseppe Tedesco, dell’Aubam e di tutti i privati e le associazioni che hanno accolto e dato aiuti. La vicinanza al popolo ucraino è nelle cose, di fatto è già questa una condanna concreta della guerra. E Busto, dobbiamo esserne tutti orgogliosi, si è dimostrata vera prima città della provincia anche in questa vicenda. Non è stata seconda a nessun altro nell’accoglienza».

busto arsizio lega orsi ucraina – MALPENSA24