I sindaci la smettano di essere così accondiscendenti con Malpensa

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Dal 27 luglio al 27 ottobre 2019 l’aeroporto di Linate chiuderà per ben tre mesi per aggiornamenti tecnologici; rifacimento pista e altri lavori. I voli verranno dirottati su Malpensa che li incrementerà del 40% passando da 600 a 840 movimenti medi al giorno, da 78900 passeggeri a 110477 come media giornaliera ; con punte anche di 940 aerei e per un totale fino a 125.000 persone. Ciò comporterà un proporzionale aumento del traffico della rete stradale già congestionata; basti pensare alla superstrada 336 con seri problemi strutturali e datati nel tempo, già quotidianamente funestata da uno o più incidenti, all’A8 con i suoi gravi problemi di traffico o alla SS33 che ormai si caratterizza da anni come arteria ad alta frequentazione.

L’aumento del traffico su gomma e aereo comporterà un’impennata dei già alti gas inquinanti in una delle zone più inquinate della Pianura Padana (ricordate la tristemente nota ma chiarissima foto satellitare della nostra amata pianura avvolta da un fitto alone grigiastro). Il nostro Paese, tra cui la nostra Regione, nel marzo di quest’anno, pochi lo ricordano o lo vogliono ricordare è stato deferito dalla Commissione Europea alla Corte di Giustizia per lo sforamento continuativo dei limiti di biossido di azoto (NO2) e ciò è avvenuto anche nel maggio 2018 per i livelli costantemente elevati di PM10 (nonostante le affermazioni di qualcuno che sostiene che l’inquinamento sia diminuito negli anni).

Nonostante i valori limite di biossido di azoto, stabiliti dalla legislazione dell’UE in materia di qualità dell’aria (Direttiva 2008/ 59/Ce), avrebbero già dovuto essere rispettati dal 2010, l’inquinamento è rimasto negli anni molto elevato. Nei mesi estivi si avrà anche un aumento dell’ozono favorito dall’alto livello del biossido d’azoto e dal progressivo riscaldamento climatico: ciò porterà a un innalzamento delle malattie delle vie respiratorie (bronchiti, polmoniti, asma, per non parlare di forme tumorali, ecc.).

Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, nel 2015, ci sono state nel nostro continente 422.000 morti premature per l’inquinamento atmosferico: 60.600 solo in Italia, 20.500 per NOX e 3.200 per O3. Quale sarà il nuovo impatto di questi inquinanti sulla popolazione? Come si evolveranno le malattie dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio? Nonostante questa preoccupante situazione qualche dirigente Sea spera di conseguire il numero record di 26 milioni di passeggeri per il 2019, come se si trattasse di una gara di salto in alto, o di vantare gli utili accumulati durante la loro gestione da distribuire tra gli azionisti.

Se i nostri signori Sindaci, invece di essere così accondiscendenti con Sea sull’allargamento delle vie (Via Giusti) sugli sconti di tariffe autostradali (A4) o su maxi parcheggi, come i 2000 posti auto tra Somma e Casorate, iniziassero a riflettere sullo stress a cui il nostro territorio già seriamente provato, cementificato, asfaltato viene di nuovo sottoposto e si impegnassero a richiedere fermamente una Vas (Valutazione Ambientale Strategica) e con le istituzioni sanitarie una Vis (Valutazione d’Impatto Sanitario), forse potremmo ricominciare a porre le condizioni per una interlocuzione seria e responsabile con Regione, Sea e Comune di Milano, per uno sviluppo non devastante e condiviso del nostro territorio. Altrimenti costoro si renderanno responsabili e complici di una gestione fallimentare del nostro territorio la cui conseguenza diretta sarà il disastro ambientale.

Beppe Balzarini
(Direttivo Unicomal – Unione Comitati comprensorio Malpensa per la tutela della salute e dell’ambiente)

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