Varese-Gallarate, Report accende i riflettori su Fontana e sul Mullah Caianiello

MILANO – «Parleremo dei conflitti di interesse della famiglia di Attilio Fontana e conosceremo il consigliere occulto che ha avuto un ruolo nella formazione della sua Giunta. È considerato il regista della nuova tangentopoli lombarda». Il consigliere occulto in questione è, ed emerge dalle carte di indagine, Nino Caianiello, l’ex mullah di Forza Italia in provincia di Varese fulcro dell’inchiesta Mensa dei poveri che ha portato al suo, e all’arresto di un’intera classe politica, che da Gallarate si è allargata alla Lombardia. L’indagine ha smantellato un presunto sistema di appalti e incarichi pilotati a cavallo tra Varese e Milano.

Affari e famiglia

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Il post che annuncia il servizio di Report in onda domani, lunedì 19 ottobre, su Rai3, riporta l’intervento del conduttore della trasmissione Sigfrido Ranucci di questa sera, domenica 18 ottobre, a Che tempo che fa trasmissione condotta da Fabio Fazio. Report aveva già annunciato un servizio sul Governatore della Lombardia Fontana segnalando un secondo caso di presunto conflitto di interesse, dopo quello dell’acquisto di camici realizzati dal cognato da parte di Regione Lombardia, facendo riferimento agli incarichi legali dall’azienda sanitaria Nord Milano, i cui vertici sono stati nominati un anno fa dalla giunta Fontana, alla figlia del presidente regionale Maria Cristina Fontana.

Politica e ‘ndrangheta

Report parlerà anche dell’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti (Lega). Nella puntata in onda domani saranno approfonditi anche i rapporti tra ‘ndrangheta e politica. Con l’intervista a Danilo Rivolta, l’ex sindaco di Lonate Pozzolo arrestato nel 2017 per corruzione e abuso d’ufficio (ha patteggiato a 4 anni) che ha poi deciso di parlare. Parlare davvero: le due principali inchieste viste in provincia di Varese e in Lombardia contro corruzione e ‘ndrangheta prendono le mosse dalle sue dichiarazioni. Ovvero Krimisa, che ha smantellato, dal luglio 2019 la locale di ‘ndrangheta Legnano-Lonate guidata dal boss Vincenzo Rispoli (Rivolta ha ammesso di essere stato eletto sindaco con i voti della criminalità organizzata concedendo un assessorato a persona gradita alla cosca) e, appunto, Mensa dei poveri. Portando alla luce anche la figura di Peppino Falvo, coordinatore regionale dei Cristiano Democratici, anello di congiunzione tra le due indagini.

I colonnelli di Nino Caianiello lasciano Forza Italia e indossano i panni dei civici

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