Per gli attori di Varese Cossar e De Luca debutto al cinema con “I Tipici Anormali”

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Miriam Cossar e Riccardo De Luca

COMO – Il sogno nel cassetto del regista Federico Angi è stato liberato ieri, sabato 10 settembre, al cinema Gloria di Como con la proiezione del film “ITA – I Tipici Anormali”: con lui, a ricevere il caloroso applauso del pubblico che ha affollato la sala, c’erano anche Miriam Cossar e Riccardo De Luca, due attori della provincia di Varese che hanno interpretato la coppia dei protagonisti Dory e Alfred.

Il cast di “ITA – I Tipici Anormali” sul palco del cinema Gloria

La sfida del grande schermo

«Con il personaggio di Dorotea ho ritrovato tanti punti in comune che non immaginavo». Cossar, autrice di gran parte dei brani che formano la colonna sonora, ha ricordato come alle prime selezioni per partecipare al lungometraggio non ci fosse un posto per lei come attrice: «Mi sono allora ripresentata come musicista, attirando così l’attenzione di Federico e in seguito si è riaperto il casting. Per me si tratta della prima esperienza cinematografica, ma spero che prosegua. E intanto continua il mio percorso da cantautrice, che ha come punti di riferimento Kate Bush e Tori Amos, con la pubblicazione di altri singoli. Ho tanti pezzi da parte, alcuni risalgono anche a una ventina d’anni fa, e il periodo del lockdown ha ispirato a comporne molti altri».
«Si è capito subito che non ero normale, Federico mi ha preso direttamente senza provino», ha scherzato De Luca, che si esibisce nel trio “Ridi per caso” e in spettacoli musicali insieme a Luigi Saitta. Il personaggio di Alfred, dalle sembianze che ricordano Andy Warhol, è una specie di “Peter Pan”: «Inizialmente non lo sentivo nelle mie corde, è una figura complessa mentre la mia è una comicità di carattere molto popolare, legata al cabaret; inoltre, quando mi rivedo, sono molto autocritico nei mie confronti. Alla fine è però una sfida che è stata vinta in quella che, anche per me, è la prima esperienza sul grande schermo».

Federico Angi apre il regalo ricevuto dal cast

«Un atto d’amore collettivo»

«In ognuno dei componenti del cast ho ricercato ciò che dice il titolo stesso: una caratteristica anormale – aveva spiegato Angi nel pomeriggio alla proiezione di “The Mistery of ITA” – e tutti sono stati straordinari». Ispirato a un viaggio compiuto in Nord Europa, “ITA”, film caratterizzato da un forte autobiografismo, racconta a sua volta un viaggio con una ricca palette cromatica in cui a ogni protagonista corrisponde un disturbo della personalità e un colore: a Dory iperopia e verde, a GG ipocondria e viola, a Mickey stravaganza e rosso e ad Alfred ossessività e blu.
Accompagnati dalle voci di due narratori-registi che con i loro abiti-collage rendono omaggio alla storia della pellicola – «c’è lo stile steampunk e noi abbiamo inventato una nuova corrente, lo steamcinema», così la direttrice artistica Maria Luisa Angi – si dirigono alla volta del matrimonio di una lontana parente a San Polo d’Enza. Un percorso che li condurrà anche a scavare nel profondo del loro animo per accettare infine le rispettive debolezze e diversità.
Centrifuga delle arti ed esperienza onirica, “I Tipici Anormali” è un film corale con l’estetica del progetto indipendente a zero budget, che tra mille citazioni rispecchia la sterminata cultura cinematografica del suo autore: «La nostra e vostra apocalisse del sensibile», si è rivolto Angi alla sua famiglia allargata al cinema Gloria. «Un atto d’amore collettivo che voi date a me e io vi ho restituito».

Aldo Ennio Marrali, Cristina Castigliola e Nicola Lepore

Il manifesto del Neoirrealismo

Al pomeriggio il centro polifunzionale di Veniano ha ospitato la visione di “The Mistery of ITA” che attraverso l’interrogatorio ai membri del cast da parte dell’investigatore Allen Aldo, impersonato da Aldo Ennio Marrali, ha mostrato backstakge e making of di “ITA – I Tipici Anormali”.
L’incontro dedicato al fittizio documentario noir ha offerto anche l’occasione presentare il manifesto del Neoirrealismo, letto da Cristina Castigliola: «Il Neoirrealismo è un’onirica e speranzosa mistificazione della realtà che vuole mostrare in modo semplice e genuino un mondo migliore in tutta la sua meraviglia. Non solo: vuole essere dimostrazione di un cinema, oltre che indipendente, economicissimo eppure ugualmente fantastico e sorprendente nel suo ingegno creativo tipicamente franco-italiano o più tipicamente europeo. Questo manifesto, fondato nella provincia di Como, si pone lo scopo dichiarato di modificare i canoni del Neorealismo italiano partendo dai suoi elementi base.
Nelle idee dello sceneggiatore e critico Cesare Zavattini si assume che ogni essere vivente possa essere considerato un personaggio nella sua quotidianità. Ebbene, noi annunciamo ufficialmente che renderemo la quotidianità che racconteremo tramite le figure del profilmico un racconto di evasione in cui ogni personalità reale diverrà insegna della fantasia e dello straordinario. Per noi il cinema sarà un concerto del popolo in cui ogni strumento/persona verrà incoraggiato e mostrato nella sua specialità. La spettacolarità di questo cinema sarà nell’artigianalità, con una riduzione drastica degli effetti digitalizzati non provenienti dalla discendenza del cinema di famiglia, come ci insegnano i nostri predecessori».

La proiezione di “The Mistery of ITA”
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