Varese, Galimberti: «Tremila contagi da contestualizzare. Altrimenti è il panico»

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VARESE – «Tremila tamponi positivi nella nostra provincia in un solo giorno. Numeri però che sembra si riferiscano ad analisi sui tamponi effettuati negli ultimi 7 giorni. Come al solito i dati non sono chiari e precisi e questo continua ad essere un enorme problema. Ieri poco più di 150 e oggi questo dato. Una spiegazione può essere la situazione degli arretrati dei laboratori, ma questo va detto chiaramente e spiegato, non possiamo continuare a lanciare numeri senza contestualizzarli, rischiano solo di generare ancora più paura». E’ il sindaco di Varese Davide Galimberti a intervenire cercando di arginare il panico e contestualizzando un dato oggettivamente “sospetto”: 3.081 positivi nelle ultime 24 ore in provincia di Varese. Che il numero fosse quanto meno abnorme, pur davanti a dati che gettano la nostra provincia nello sprofondo, è un pensiero che ha sfiorato tutti.

Ats contestualizzi i dati

A quanto pare quel dato, che non toglie gravità alla situazione che la provincia di Varese sta vivendo, non da spalmarsi in 24 ore ma in 7 giorni. «Detto questo rimane il gigantesco problema che si sta verificando negli ospedali della provincia con carenza di personale e senza la possibilità di attivare nuovi posti letto e con un virus che continua a circolare – continua il sindaco di Varese – Ogni giorno ricevo telefonate e sms di personale sanitario allo stremo che sta facendo l’impossibile a cui va il massimo sostegno e ringraziamento ma purtroppo sono state fatte scelte scellerate in ambito sanitario e che oggi paghiamo in piena pandemia. Abbiamo anche in provincia ospedali dismessi e spazi che da tempo potevamo occupare con pazienti Covid19 così da alleggerire gli ospedali ma non abbiamo il personale».

Mancano personale e vaccini antinfluenzali

«La scelta di applicare “quota 100” anche al personale sanitario senza sostituire tutti coloro che stavano per lasciare il lavoro, possiamo dirlo, come in passato in tanti abbiamo fatto ma senza ascolto, che è stata la più grande sciocchezza che si potesse compiere – aggiunge Galimberti – Stiamo chiedendo da mesi i Covid Hotel anche nella nostra provincia e non si vedono ancora. Sarebbero di fondamentale aiuto in questo momento così come i vaccini antinfluenzali. Con questi numeri di positivi e la diffusa paura tra le persone senza una rapida campagna vaccinale si rischia solo di intasare ulteriormente il sistema ospedaliero magari anche solo per una banale influenza. I medici di base mi dicono che sono arrivate pochissime dosi di antinfluenzale».

Regia sanitaria comune

«Basta passerelle per dichiarare ogni giorno che c’è un piccolo intervento. A Varese vogliamo risposte perché i cittadini e le attività economiche stanno facendo sacrifici e rispettando le misure ma questi numeri spaventano e senza una gestione vera rischiamo di vanificare gli sforzi – conclude il primo cittadino varesino – Serve una regia sanitaria comune ed unica con tutte le zone più colpite attorno all’area metropolitana (Varese, Milano, Monza e Como) che possa confrontarsi con tutti i sistemi sanitari e territoriali del bacino maggiormente colpito, una sorta di commissario indipendente da tutte le logiche della Regione anche per gestire la ripresa dell’attività sanitaria ordinaria dopo l’attenuazione della pandemia».

È la provincia di Varese l’epicentro del Covid: più di 3000 contagiati in un giorno

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