VENEGONO INFERIORE – Il giorno dopo l’assoluzione di Anthony Fusi Mantegazza e Hamza Elayar per la doppia violenza sessuale in treno tra Venegono Inferiore e Vedano Olona resta una domanda: cosa farà adesso la Procura?
Lo stupro c’è stato: chi sono i colpevoli?
C’è una certezza: lo stupro c’è stato. La testimonianza delle ragazze non è mai stata messa in discussione. La violenza, purtroppo, è stata consumata. Si deve ripartire da qui. Assodato che i due imputati sono stati assolti in primo grado per non aver commesso il fatto. E c’erano tutti gli elementi per farlo: nessun riscontro del Dna sul cappello indossato da uno degli identificati attraverso le telecamere, le vittime non hanno riconosciuto gli imputati in aula, o meglio c’è stata un’identificazione parziale, c’è stato un teste che ha scagionato entrambi gli imputati e una delle vittime. Il ragionevole dubbio? Superato. E il collegio lo ha capito. Una delle ragazze ha identificato, fotograficamente, un terzo uomo. Lo stesso che il teste ha indicato come quello che indossava il colbacco, ovvero il famoso cappello sul quale non erano presenti tracce del Dna degli imputati.
Giustizia per le vittime
Dalle difese sono stati forniti agli inquirenti i nomi di due sospettati. Si tratterebbe di due cittadini marocchini che, nel frattempo, sarebbero spariti. Lo stesso Pm Lorenzo Dalla Palma li ha fatti identificare attraverso il consolato marocchino a Milano. Ma uno, dopo un anno e 3 mesi, risulta residente nel Nord Italia, l’altro è irreperibile. Forse in Spagna, ma non è certo. La procura di Varese, prima di chiedere una condanna a 8 e 9 anni di carcere per chi è poi stato assolto, ha chiesto al Collegio di acquisire l’identificazione dei due nuovi sospettati. L’autorità giudiziaria sembra intenzionata a seguire la nuova pista. Perché il bilancio all’atto delle prove sarebbe di due innocenti (in primo grado almeno) detenuti per un anno e 3 mesi, due stupratori liberi e due vittime senza giustizia.