Fagnano, sui tamponi il vicesindaco attacca in consiglio la direzione di Geasc

FAGNANO OLONA – Si allarga la frattura tra l’amministrazione e la direzione della Geasc. E a girare il coltello nella piaga è il vicesindaco Simona Michelon, la quale in consiglio comunale (ieri, lunedì 7 febbraio), senza troppi giri di parole, scarica sul dg della partecipata la responsabilità di non aver ancora avviato la macchina per dare a Fagnano un centro tamponi.

Il Castello sferra l’attacco alla direzione di Geasc

«Quando abbiamo incontrato il direttore di Geasc – ha dichiarato Michelon nel rispondere alla mozione sul tema “tampone ai bambini” presentata da Solidarietà e progresso – il cda di Geasc era di fresca nomina, gli abbiamo chiesto come amministrazione di provvedere, valutare o rivalutare l’opportunità di implementare questo servizio. E a seguito di quella richiesta, era il 25 novembre, l’amministrazione non ha avuto alcuna risposta».

Parole che in sala registrano subito la replica di Luciano Almasio (che della partecipata è stato presidente fino a pochi mesi fa e che con Paolo Stellini ha lavorato fianco a fianco): «L’assessore è tutta la sera che va fuori tema. Sull’argomento – aggiunge rivolgendosi alla maggioranza – siete stati smentiti anche dal vostro cda». Ma soprattutto parole che avranno certamente una detonazione a scoppio ritardato.

E evidente che il vicesindaco non ha parlato “a botta calda”. Come è evidente che “la bomba” non è stata sganciata a insaputa della maggioranza. Dell’incontro di novembre e dell’esistenza di “un verbalino” che registra quanto si sarebbero detti amministrazione e direttore parla anche il sindaco Marco Baroffio.

Si alza la tensione

Del resto che Siamo Fagnano stia giocando la partita di Geasc lo si era intuito da tempo. Nel senso che la nuova amministrazione di Fagnano è partita a razzo nel mettere carne al fuoco proprio su materie le cui competenze vanno condivise con la partecipata. Questioni che hanno subito diviso la politica cittadina: da un lato la maggioranza, dall’altro la minoranza compatta (da destra a sinistra) nel muovere critiche sia sugli aumenti delle tariffe dei servizi scolastici (che Geasc, piaccia o non piaccia, deve recepire e “mettere a terra”), sia sulla questione del centro tamponi. Servizio quest’ultimo che molti (cittadini compresi) hanno chiesto di avere a Fagnano. Ma che ora rischia di essere attivato nel momento in cui non ci sarà più la stringente necessità di avere.

«Però – ha assicurato il vicesindaco – ora siamo pronti ad attivare un punto tamponi in caso di necessità nel giro di poche ore. Stiamo solo valutando se il servizio sia ancora necessario anche a seguito dell’ultimo decreto governativo che ha modificato le regole del rientro a scuola degli alunni quarantenati».

Aumenti buoni pasti e refettorio alle Rodari

Dal “no, non lo facciamo” al “valutiamo bene la situazione prima di decidere”. Nel consiglio comunale di ieri si è parlato che del problema mensa alle Rodari e (come richiesto dalle minoranze) delle necessità di realizzare un refettorio che oggi manca. Struttura rispetto alla quale Siamo Fagnano frena.

E se l’apertura di Siamo Fagnano (prima valutiamo) è stata presa dalle minoranze come un passo indietro delle maggioranza; diversa è la lettura data dalla squadra che amministra: «Nessun passo indietro – hanno spiegato- abbiamo chiesto sei mesi di tempi per delineare il quadro della situazione e quel tempo non è ancora scaduto. Nel frattempo però stiamo lavorando sull’argomento, che resta una nostra priorità e che vogliamo risolvere».