Alloggi popolari di Varese: Regione investe sulle aree Aler del Montello

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MILANO – Regione Lombardia investe sul Montello di Varese. Una parte dei 233 milioni di euro stanziati verranno utilizzati per la riqualifica di quattro edifici da destinare a servizi abitativi pubblici. Oltre che al raddoppio degli alloggi, da 8 a 17 per palazzina per un totale di 68. Sempre senza ulteriore consumo di suolo, con il miglioramento  della sicurezza e dell’efficienza energetica.

Finanziamenti per Casa e Housing sociale

La giunta della Regione Lombardia, su proposta dell’assessore alla Casa e Housing sociale, Alessandro Mattinzoli, ha approvato (oggi mercoledì 10 marzo), le proposte progettuali da candidare per il finanziamento previsto dal “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”. I soggetti coinvolti, oltre a Regione, sono la Città metropolitana, i Comuni capoluogo e quelli con più di 60.000 abitanti.

Candidato il Montello

Il provvedimento prevede, quindi, la candidatura di due progetti di aree Aler: il primo riguarda la riqualificazione del quartiere Mazzini di Milano, il secondo il quartiere Montello di Varese e l’area dell’ex Macello-Riqualificazione energetica edifici Sap (Servizi abitativi pubblici) di Pavia. Il finanziamento complessivo chiesto al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile è di circa 30 milioni di euro.

Il blocco lombardo

«Emergono con chiarezza la volontà e l’impegno di Regione Lombardia – ha sottolineato l’assessore – di presentare piani coinvolgendo tutti gli enti del territorio in linea con il nostro metodo fondato da sempre sulla collaborazione istituzionale. In questo modo presentiamo al Ministero l’intero blocco lombardo di proposte per un unico obiettivo: partire dalla riqualificazione edilizia per migliorare non solo la qualità dell’abitare, la qualità di vita dei cittadini».

Rigenerare anziché consumare

Il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” è finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale, in un’ottica di sostenibilità e senza consumo di nuovo suolo (Smart City).

«La Lombardia – ha continuato l’assessore – oltre ai due progetti su Milano, Varese e Pavia, promuove e sostiene gli altri Comuni che hanno presentato i propri piani, perché fortemente convinti della necessità di un’azione sinergica con i Comuni, soprattutto quando l’obiettivo è il miglioramento delle condizioni sociali in tutti i quartieri, nessuno escluso».