LEGNANO – Vigilare sulle condizioni delle acque del fiume e segnalare ogni evento negativo. È quanto chiedono gli Amici dell’Olona dopo la chiusura del depuratore di Gornate (nella foto) domenica scorsa, 17 luglio, per una settimana, con il conseguente scarico nel fiume delle fognature di 11 comuni. La chiusura del depuratore si è resa necessaria per consentire la rimozione dei liquami depositati, che saranno smaltiti come rifiuti speciali.
«I danni – riferisce l’associazione dopo una prima ricognizione – sono molto inferiori rispetto a quanto avevamo previsto sulla scorta dell’esperienza della chiusura disastrosa del depuratore di Canegrate nel 2019. Alfa srl, la società che gestisce l’impianto di depurazione, ci ha dichiarato di avere adottato una serie di precauzioni, comprese la posa di una doppia griglia che viene pulita in continuazione per 24 ore al giorno e l’analisi in continuo dei reflui. Sia pure con tutte le riserve sull’operazione, dobbiamo dare atto di una notevole professionalità di Alfa. Seguiremo gli sviluppi incrociando le dita».
I rimedi a breve e lungo termine
Per gli Amici dell’Olona, in vista di altri blocchi ai depuratori sul fiume per lavori di manutenzione «occorre che vengano programmate al più presto opere di collegamento tra i depuratori in modo che, nel caso di mancato funzionamento di uno di questi impianti, i liquami vengano fatti defluire nei depuratori più a valle».
Fra le soluzioni tampone per limitare i danni l’associazione presieduta da Franco Brumana suggerisce l’utilizzo dell’acqua di prima falda, proveniente anche da pozzi privati, per diluire i liquami e ridurne l’impatto sull’ecosistema; il prelievo con autobotti della maggiore quantità possibile di liquami per scaricarli a poca distanza nella fognatura di Tradate; l’utilizzo di griglie per trattenere almeno i rifiuti voluminosi e impedire che finiscano nel fiume.
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