Apertura scuole a Oggiona, Bollini: «Siamo nella confusione più assoluta»

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OGGIONA CON SANTO STEFANO – «All’alba del nuovo anno scolastico siamo davvero nella confusione più assoluta». Sono le parole dell’assessore di Oggiona, Viviana Bollini (Istruzione), in un momento di «sfogo e rammarico» a causa delle difficoltà riscontrate per riaprire le scuole dopo l’emergenza Covid. «Fin dall’inizio di giugno, in collaborazione con l’assessore Colombo, prima, e Veronese, ora, ci siamo impegnati per valutare il rientro dei ragazzi in tutta sicurezza», spiega. «Metro alla mano siamo andati nelle aule dei nostri due istituti e nelle mense, a misurare centimetro per centimetro». Dopo aver richiesto anche il Programma Operativo Nazionale del Miur, il Comune ha ricevuto un contributo di 6mila euro per l’acquisto di attrezzature, «ma ad oggi non abbiamo la certezza di cosa dobbiamo fare».

Senza aiuti le scuole avrebbero chiuso

Nonostante i problemi, l’assessore sottolinea il «grosso impegno da parte di tutti». Motivo per cui non mancano i ringraziamenti al dirigente scolastico e tutti i docenti. Ma è anche lo spunto giusto per constatare «quanto sia davvero difficile stare al passo con i continui dietrofront di chi – a tutti i costi – vuole mettere becco sulla scuola». E specifica: «Senza averci passato all’interno nemmeno un minuto, oltretutto». Distanza di sicurezza oppure no? Didattica da remoto oppure no? Mensa? Rientri? «Con la scuola non si può fare campagna elettorale. Ma ci vogliono i fatti concreti che supportino chi la gestisce». E in questo momento di sfogo l’assessore coglie l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa «riguardo le scuole dell’infanzia e gli asili nido: se Comuni e Regioni non fossero intervenuti a sostegno del sistema scolastico, oggi avrebbero chiuso tutti, soprattutto i privati».

Ragionare da essere umani

Proprio le scuole dell’infanzia di Oggiona vengono elogiate dall’assessore, perché «si sono messe al fianco delle famiglie; hanno ragionato da essere umani, offrendo un vero servizio. E io ne sono fiera». E così anche nei confronti di un amministrazione che «ha fatto il suo dovere». Secondo Bollini però i piani alti non hanno salvaguardato i servizi scolastici, lasciandoli in balia del panico più assoluto. «Da professionista dell’ambito educativo, e da assessore, non posso che rammaricarmi. Leggere che ogni giorno moltissimi nidi sono in vendita vuol dire, per me, non solo fallimento, ma che molto presto quelle famiglie non avranno più i loro servizi». Conclude poi con una garanzia: «Per fortuna le scuole sono fatte da professionisti seri e non da teatranti e le famiglie sono in buone mani, almeno da un punto di vista pedagogico».

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