Besnate, FI: «Materiale accumulato da tempo in palestra. Giunta disinteressata»

besnate palestra materiale dal secco

BESNATE – «Qui non c’entra la buona educazione degli utenti. Ma il mancato interesse da parte dell’amministrazione comunale per la cosa pubblica». Non si placano le polemiche sui materiali accumulati in palestra a Besnate. Nadia Da Secco, consigliere di minoranza in quota Forza Italia e rappresentante del gruppo Uniti per Cambiare, punta di nuovo il dito. Lo fa dopo le recenti dichiarazioni del capogruppo di maggioranza Stefano Tonelli, che ha reso noto che lo sgombero della struttura sarà a carico del Comune. Ora la minoranza, prova l’affondo: «Proprio per spirito collaborativo, vorremmo essere d’aiuto. Ma a leggere le esternazioni di Tonelli, ci riesce sempre più complicato capire quali siano le reali intenzioni della giunta».

«Perché solo ora?»

Nadia Dal Secco

In una lettera inviata alle associazioni era stato data una scadenza di 15 giorni per sgomberare l’area. Limite che non è stato rispettato. «Volevamo temporeggiare, nella speranza che i responsabili rimettessero ordine», ha poi spiegato l’esponente di maggioranza. Offrendo, di fatto, un assist alla sua avversaria politica: «Ci sembra inutile. Perché quasi tutto il materiale nel sottoscala interno è di proprietà comunale». Tra cui, cita, semafori («quale altro soggetto potrebbe essere proprietario di un semaforo?»), tavoli, pannelli espositivi e divisori. Un modo per dire che «forse non si sono resi conto che la palestra è un luogo pubblico. E non un deposito di materiale inutilizzato». Fino agli accenni, in particolare, al materasso e alle porte da calcio, che «sono da anni nella struttura: chissà perché solo ora sono diventati d’attualità. Proprio come i materassini di proprietà privata che gli amministratori si sono fatti carico di smaltire, a spese della comunità». Un modo per dire che «nel corso dei suoi sopralluoghi, Tonelli avrebbe dovuto controllare meglio».

Le altre osservazioni

Non solo, Dal Secco («nonostante sia conscia che non toccherebbe a me») coglie l’occasione per «segnalare le infiltrazioni di acqua che periodicamente si verificano».

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Ma anche che «un calorifero semplicemente appoggiato a due mattoni – e non fissato alla parete – rappresenta un serio pericolo per l’incolumità degli utenti».

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Lo stesso vale per la cabina elettrica: «Al suo interno non dovrebbero esserci pedane di legno rotte non più utilizzabili». Con tanto di «presenza di un merlo morto nella struttura».

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Quest’ultima osservazione, in particolare, vien fatta «a causa dell’impossibilità di comunicare telefonicamente con l’assessore ai Lavori Pubblici (Gianclaudio Negri, ndr), nonostante avesse pubblicamente promesso in consiglio comunale di fornirci il suo numero per le comunicazioni di servizio».

Besnate, lo sgombero della palestra sarà a carico del Comune. E torna il custode

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