Somma, il seminterrato della ex Casa del Balilla «costa il doppio e non serve»

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SOMMA LOMBARDO – A quindici anni di distanza dal taglio del nastro con l’allora sindaco Claudio Brovelli, la riqualificazione della ex Casa del Balilla di Somma Lombardo (sede della biblioteca e della sala polivalente Giovanni Paolo II) verrà completata con la sistemazione del seminterrato al costo di 600mila euro. Un intervento duramente contestato venerdì sera 12 luglio dalle opposizioni in consiglio comunale. Nel corso del dibattito la lista civica SiamoSomma è arrivata addirittura a chiedere le dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici, Edoardo Piantanida Chiesa.

Spreco di denaro

«Ci sembravano già tanti i 300mila euro inseriti nel Piano opere pubbliche e ora scopriamo che l’intervento per completare la biblioteca costerà il doppio», ha attaccato Corrado Martinelli (Siamo Somma), parlando più volte di spreco di denaro per mano del centrosinistra al governo della città. «Facevate i bagni, gli spogliatoi e vi fermavate», anziché, ha aggiunto Manuela Scidurlo (Fratelli d’Italia), «creare altre sale riunioni di cui non se ne sente la necessità». Matteo Zantomio (Lega) ha puntato il dito invece sullo strabismo dell’amministrazione che «da un lato impedisce ai privati il recupero dei seminterrati nel centro storico (con il regolamento approvato quattro anni fa, ndr) mentre dall’altro si comporta in modo esattamente opposto con gli edifici comunali». Voto contrario anche da parte di Forza Italia con Laura Besnate.

No a cattedrali nel deserto

Dai banchi della maggioranza, Gianfranco Todeschini (Sinistra per Somma) ritiene «doveroso» il completamento della riqualificazione dell’ex Casa del Balilla. Dello stesso avviso Somma Civica con Andrea Grossoni e il Pd con la capogruppo Alessandra Apolloni: «Il nostro obiettivo dichiarato in campagna elettorale non era quello di costruire cattedrali nel deserto, ma sanare le tante ferite aperte rendendo più belli e funzionali gli immobili esistenti. Con gli interventi al PalaSomma, alla piscina, alla tensostruttura, al campo da tennis, alla pista d’atletica e ora alla biblioteca, con orgoglio possiamo dire di aver riqualificato in cinque anni un’intera area di servizi». E’il campus scolastico di via Marconi che, va detto, in un lustro ha davvero cambiato volto.

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