Busto, espulso dopo sfottò e spintoni ai vigili. Abusivo già tornato in città

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BUSTO ARSIZIO – E’ tornato in città, come del resto ampiamente preventivato, il posteggiatore abusivo autore di un balletto con sfottò ai danni degli agenti del comando di polizia locale di Busto Arsizio. Il giovane nigeriano “lavorava” come posteggiatore abusivo al parcheggio dell’ospedale di Busto. Da due anni arrivavano segnalazioni da parte di cittadini infastiditi dalle molestie dell’uomo. Il 21 novembre scorso l’espulsione. Gli agenti del comando di polizia locale di Busto avevano fatto l’ennesimo controllo e l’uomo aveva ballato davanti all’auto di pattuglia, strattonato gli agenti e gli aveva sputato contro.

I controlli andranno avanti

Era scattata l’espulsione. Tre giorni dopo l’uomo, accompagnato in un Cio a Bari, era tornato in libertà. L’uomo è un richiedente asilo: la sua richiesta, già respinta in primo grado, è ora la vaglio in secondo grado. Non può essere espulso. Da Bari, quindi, il giovane nigeriano è tornato a Busto: la città che conosce e dove, da almeno due anni vive. «Gli agenti – spiega Massimo Rogora, assessore alla Sicurezza – Continueranno a fare controlli esattamente come prima. Se questa persona dimostrerà di avere i requisiti per restare in Italia potrà farlo. Ma non può prenderci in giro. Non può fare il parcheggiatore abusivo, non può molestare chi lascia l’auto nel posteggio dell’ospedale cercando di farsi dare la questua o altro. Io non sono contro gli immigrati: sia chiaro. Questo non potrebbe farlo nemmeno un italiano. Il trattamento sarebbe lo stesso». Di fatto, stando a alcune segnalazioni da parte dei cittadini, numerosi utenti dell’ospedale, il giovane da Bari è tornato a Busto e si comporta esattamente come prima.

«Chi non ha diritto non resterà»

«Andremo avanti con i controlli – ribadisce Rogora – Non può esserci una presa in giro nei confronti delle istituzioni o dei cittadini. Gli agenti fanno magnificamente il loro dovere, così come i carabinieri e la polizia di Stato. Se ci saranno gli estremi per l’espulsione questa avverrà. I ragazzi andranno avanti con il loro lavoro. E che i passati Governi comprendano quanti danni hanno fatto nel lasciare entrare in Italia migliaia di extracomunitari che oggi non possono trovare una collocazione».

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