Busto, carcere sovraffollato e senza psichiatri. Il bilancio negativo di Nessuno tocchi Caino

BUSTO ARSIZIO – Un carcere sovraffollato, e purtroppo è questione sul tavolo da anni, e senza psichiatri. In molti, nel settore, si limitano a diagnosi in videochiamata. E’ il bilancio dell’associazione dell’Ong Nessuno Tocchi Caino che ieri, venerdì 6 gennaio, ha visitato il carcere di Busto. Lo riporta il quotidiano La Prealpina.

Il sovraffollamento

Dopo il convegno a Varese con visita ai Miogni, dunque, la tappa nella casa circondariale di via per Cassano per l’associazione guidata Rita Bernardini. I temi da affrontare sono tanti e purtroppo, in alcuni casi, incancreniti da anni. Il sovraffollamento, problema atavico per il carcere di Busto, che oggi conta 374 detenuti su una capienza di 240 posti.

Problemi comportamentali e psichiatrici

Ma anche carenza di psichiatri. La presenza di reclusi con problemi comportamentali se non psichici è stata da tempo segnalata dal direttore Orazio Sorrentini e dal personale della Polizia Penitenziaria. Gli agenti pagano in prima persona: celle incendiate, poliziotti aggrediti. Detenuti che dovrebbero essere ristretti altrove: nelle così dette Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) ormai ridotte al lumicino e senza posti disponibili. Un fatto che riguarda la sicurezza dei detenuti come di tutto gli operatori del carcere.

Carenze strutturali

Bernardini, al termine della visita, ha segnalato anche parecchie carenze strutturali. Rilevate alcune migliorie nell’area trattamentale dopo l’ultimo incendio che ha gravemente danneggiato l’area. Sul punto erano intervenuti, in visita, l’europarlamentare Isabella Tovegliari (Lega) e il deputato Stefano Candiani (Lega).

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