L’Arcivescovo Delpini alla Provvidenza: «Una grande risorsa per Busto»

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BUSTO ARSIZIO – La carezza dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini agli anziani della Provvidenza. «Non sono un peso e una spesa, ma una grande opportunità per chi li serve». E dell’Istituto guidato da Ambrogio Gobbi dice: «Una grande risorsa per Busto».

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La visita

Oggi pomeriggio monsignor Delpini è stato in visita all’Istituto La Provvidenza, in occasione dei 140 anni dell’istituzione di viale Duca d’Aosta. Ad accoglierlo, il Prevosto della città monsignor Severino Pagani con il Prevosto emerito monsignor Claudio Livetti, che alla Provvidenza è di casa. Insieme al presidente della struttura Ambrogio Gobbi, con il vicepresidente Romeo Mazzucchelli, i consiglieri di amministrazione, il direttore generale Luca Trama e tutto lo staff. In prima fila, anche il sindaco Emanuele Antonelli con la vicesindaco Manuela Maffioli e gli assessori Osvaldo Attolini e Laura Rogora, oltre all’ex assessore Miriam Arabini e al presidente del Consiglio comunale Valerio Mariani. Prima della funzione religiosa, a dargli il benvenuto è stata Angela, un’anziana ospite dell’Istituto, mentre il sindaco gli ha ricordato che la Provvidenza «è un’eccellenza».

Don Mario Delpini non ha mancato di rivolgere alcune parole lusinghiere nei confronti della Città di Busto Arsizio, sottolineando che «qui ci sono i preti migliori della Diocesi. Il perché lo dimostra proprio la Provvidenza. Sono i più bravi quando fanno il bene e la carità».

«Vi dirò due cose»

Nell’omelia della Messa che si è tenuta nella cappella della “casa di riposo”, in mezzo a tanti ospiti, la guida della Diocesi di Milano ha elogiato il lavoro della struttura bustocca, a partire da un passo della Parola di Paolo che recita «considerate gli altri superiori a voi stessi». Monsignor Delpini la declina così: «Gli anziani non sono soltanto un peso, una spesa, un problema, ma rappresentano un grande valore per chi è sano, efficiente e può condurre una vita in libertà e scioltezza. Richiedendo di essere servite, tirano fuori dai forti la capacità di fare il bene che hanno dentro. I deboli rendono migliori quelli che li aiutano. Ecco perché la Provvidenza è una grande risorsa per la città, dice che è una città capace di investire risorse e professionalità per fare il bene». Nello stringere tante mani e nel portare conforto, l’Arcivescovo ha distribuito un’immaginetta della Pietà Rondanini, l’unica opera di Michelangelo custodita a Milano: «Guardatela, sembra dire che a questa morte si appoggia chi vive. Lo raccomando per quei giorni in cui umore, condizioni di salute, rapporti, vi fanno dire “non ce la faccio più, sono troppo solo, troppo malato”. In quei momenti guardate questa immagine per recuperare fiducia». Una carezza agli anziani della Provvidenza, anche nei reparti del padiglione Tettamanti e del nuovo hospice, dove Delpini è stato accompagnato in visita agli ospiti più sofferenti.

Il saluto

Prima di lasciare la struttura, Monsignor Delpini ha salutato i ragazzi appena rientrati dal pellegrinaggio a Lourdes, dove hanno assistito i malati. Il Prevosto monsignor Severino Pagani ha ringraziato l’Arcivescovo per le sue parole: «La Provvidenza e Santa Maria, con la Madonna dell’Aiuto, sono il cuore pulsante della città, uno di carità e l’altro di fede». Aggiungendo, rivolto a “don Mario”: «Le vogliamo proprio bene, volutamente l’ho chiamata “Arcivescovo viandante” perché è più in mezzo alla gente che a casa sua, dappertutto tutti i giorni». E Pagani ha svelato con orgoglio le parole che Monsignor Delpini ha lasciato sull’Albo d’Oro dell’Istituto: «Quando la strada ti sembra troppo lunga e dura, non fermarti, non guardare indietro. Oltre, oltre, il Signore ti accompagna».

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