A Busto bar e ristoranti “resistono” e si adattano al coprifuoco. Maffioli:”Esempio”

BUSTO ARSIZIO – La resilienza dei bar e ristoranti di Busto, parte seconda. Dopo gli sforzi per resistere al lockdown e per ripartire, si adeguano subito al coprifuoco imposto dalle 23 alle 5. C’è chi anticipa l’orario di apertura serale e chi inaugura aperture inedite a pranzo, ma anche chi si “inventa” il brunch della domenica: «I pubblici esercizi della città ce la stanno mettendo tutta per lavorare nel rispetto delle normative» sottolinea la vicesindaco e assessore allo sviluppo del territorio Manuela Maffioli, promuovendo la capacità di reazione delle attività cittadine come «un esempio per tutti».

Le scelte dei ristoratori

Tra le prime novità di questi giorni, il pub The Millenium ha deciso di aprire anche a pranzo la domenica, dopo più vent’anni ad «alzare la clèr» alle sette di sera. Il bar Bacco Tabacco e Venere sta pensando all’«aperipranzo della domenica». L’Osteria dul Tarlisu da ieri, giovedì 22 ottobre, apre alle 19, invece che alle 19.30: «Nonostante le restrizioni, noi teniamo duro». Anche il ristorante Cinque Campanili ha già anticipato l’apertura serale dalle 20 alle 19. Porte aperte prima del consueto orario, alle 19 in punto, anche per il Jolie Bistrot. «Oltretutto – sottolinea Maffioli – l’orario di cena anticipato è una nostra tradizione storica».

Maffioli: «Una grande lezione»

«Una grande lezione che arriva dai nostri commercianti, e dai pubblici esercizi in modo particolare – sostiene l’assessore Manuela Maffioli – anziché assumere un atteggiamento negativo, anche se l’amarezza è del tutto comprensibile e giustificabile, hanno subito trovato il modo di riorganizzare le loro attività, sia per ridurre le perdite che molti si apprestano ad avere, in particolare i pub che aprono solo all’ora di cena, sia per non negare un servizio ai clienti». Scelte che segnalano «grande senso di responsabilità e professionalità» che rappresentano «un esempio anche per molti loro clienti e per tutti noi. A cui spetta di fare l’altra parte, approfittare di questa maggiore elasticità per mantenere viva la socialità e aiutare loro».

L’appello #compriamobustocco

Oltretutto, l’assessore delegata al commercio rimarca l’opportunità offerta dal chiarimento di Regione Lombardia sui rientri a casa, che offre un assist agli esercenti. «L’ordinanza va interpretata con rigore e buon senso – sottolinea Maffioli – i nostri pubblici esercizi non hanno mai derogato alle regole: rispettiamole anche noi, prenotando con nome, cognome e numero di telefono, facendoci misurare la temperatura, igienizzando le mani e tenendo sempre la mascherina, eccetto quando si mangia o si beve. Facciamolo anche pensando al sacrificio che stanno facendo i titolari degli esercizi e a quanto hanno pagato nei mesi scorsi». Una nuova declinazione del motto #Compriamobustocco già lanciato dopo il lockdown. La speranza è che, con la responsabilità di tutti, le luci delle attività possano rimanere accese, perché «un commercio in salute è interesse della collettività, e frequentare le nostre attività – ad esempio tra i divieti non c’è quello di comprare già qualche regalo di Natale – è un modo per aiutare la città a rimanere viva. Un atto i cui benefici si ripercuotono positivamente su tutti noi».

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