Case sfitte da recuperare a Busto, Varese, Legnano e Saronno. Da Regione 23 milioni

MILANO – Case nuove a canoni accessibili per i cittadini dei Comuni della fascia “ad alta intensità abitativa” che non rientrano nei requisiti Isee per ottenere una casa popolare: Regione Lombardia stanzia 23 milioni di euro per finanziare interventi di recupero del patrimonio immobiliare pubblico e privato sfitto, invenduto o sottoutilizzato, da destinare a servizi abitativi sociali. Tra i 133 Comuni interessati dal provvedimento ce ne sono quattro in provincia di Varese: Busto Arsizio, Varese, Saronno e Luino. E ci sono anche Legnano, Parabiago e San Vittore Olona nell’Altomilanese.

La misura di Regione Lombardia

«Si tratta di una misura pensata per andare incontro alle richieste di chi non ha le possibilità economiche per stipulare un contratto di affitto a libero mercato ma dispone di un indicatore ISEE troppo alto per ottenere una casa popolare – chiarisce l’assessore regionale alle politiche sociali, abitative e disabilità Stefano Bolognini – un aiuto indiretto a tante famiglie e single lombardi che, trovandosi nella cosiddetta “fascia grigia”, ogni giorno devono fare i conti con grandi difficoltà economiche senza aver diritto ai sostegni previsti per chi ha redditi bassi». L’obiettivo è «far rimettere sul mercato una parte del patrimonio immobiliare oggi non utilizzato e potenzialmente a rischio di degrado».

Come accedere

Il bando, che sarà aperto dal 5 ottobre al 30 novembre, consentirà ai soggetti privati o pubblici che ne faranno richiesta di accedere ai fondi regionali per effettuare interventi di recupero di alloggi di cui sono proprietari o di cui, comunque, hanno la piena disponibilità. Per ottenerli dovranno impegnarsi a destinare gli appartamenti riattati a servizi abitativi sociali. I progetti di recupero potranno essere realizzati nei 133 comuni lombardi appartenenti alla fascia cosiddetta “ad alta tensione abitativa”. Tra cui, appunto, Busto Arsizio, Varese, Legnano, Saronno e Luino. Sono esclusi gli immobili di proprietà comunale e delle Aler. Il contributo sarà crescente in proporzione all’aumento del vincolo di destinazione, previsto tra un minimo di 8 anni e un massimo di 25.

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