Centrodestra unito a Cassano? Trevisol (Lega): «Dieci anni in opposizione non si cancellano»

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CASSANO MAGNAGO – Il centrodestra di Cassano Magnago ha tutt’altro che le idee chiare. I tentativi per ricompattare la coalizione in vista delle prossime Amministrative sbattono ancora contro il muro di una Lega insoddisfatta. I dieci anni in opposizione si sentono. E a sentirli è soprattutto il capogruppo Massimo Trevisol, nome individuato dal Carroccio come potenziale candidato sindaco. «Fin da subito ho messo in chiaro la mia posizione: con questa amministrazione, da un punto di vista politico, non ho mai condiviso niente», dice. Vero è che di tavoli ce ne sono stati. E sicuramente, prima di questa primavera, ce ne saranno degli altri. Ecco perché sono già pronti alcuni paletti. Della serie, «dialoghiamo ma prendiamo atto che qualcuno si è comportato in un certo modo. E lo escludiamo».

La Lega «relegata» in opposizione

Il doppio mandato di Nicola Poliseno, forte di una lista civica che è riuscita a includere Forza Italia e Fratelli d’Italia, non ha visto la Lega tra le quote partitiche di maggioranza. E ora Trevisol prende posizione e affonda: «L’amministrazione ci ha relegato in opposizione, senza aprire un confronto che invece avrebbe potuto portare a una situazione diversa». Non che fosse una questione di «posti», piuttosto «riuscire a rendere tutti partecipi sulle decisioni e sulla linea politica di Cassano». Insomma, un fatto che proprio non va giù a Trevisol: «Ci sono state persone che hanno deciso di non rispettare un partito come la Lega, a volte umiliando anche i rappresentanti in consiglio comunale. Tutto ciò ha un peso e delle conseguenze, non si cancellano dall’oggi al domani». In sintesi: «Non ci sono ancora le condizioni per un centrodestra a Cassano. Il nostro obiettivo è che la Lega torni a essere protagonista. Quando non si capiscono le posizioni della maggioranza, il problema politico diventa importante. E questo aumenta se alcuni suoi esponenti sono coinvolti in indagini giudiziarie». Vale per Trevisol, ma anche per «il partito a livello provinciale e regionale: siamo sempre stati d’accordo e abbiamo condiviso tutti i passaggi amministrativi».

Un tavolo per escludere

La Lega pare avere le idee chiare. Ma ancora non è tempo per escludere completamente una «prospettiva politica». Nel senso che «credo che il centrodestra abbia un’importanza da non sottovalutare, purché sia rispettoso di tutte le componenti». Che è poi il nodo da sciogliere. «Si può parlare di una coalizione rinnovata, ma si prenda atto che qualcuno si è comportato in un certo modo. E lo si escluda. Ora si tratta di capire le intenzioni dei tavoli sia provinciali che regionali». Il riferimento è chiaro: Forza Italia. «La situazione che si è creata è poco chiara. Gli esponenti forzisti rispondevano al partito? O magari a se stessi, chiamandosi civici. Poliseno ha preso la tessera di FI, diventandone referente. Ma in questi anni chi ha rappresentato? I civici o gli azzurri? Sono domande senza risposte, che creano difficoltà in un dialogo che dovrebbe portarci alle elezioni tutti uniti». E fa capire come siano necessari ben più tavoli nelle prossime settimane se veramente si vuole parlare di centrodestra unito. Ipotesi che, al momento, non sembra mettere tutti d’accordo.

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