Chiusi in casa fino al 3 maggio: Conte riapre le librerie ma non le imprese

ROMA – Lockdown prolungato fino al 4 maggio: è questa la prospettiva su cui è al lavoro il governo, che sta predisponendo un nuovo Decreto della presidenza del consiglio dei ministri (Dpcm) che prorogherà gran parte delle attuali restrizioni (in scadenza a Pasquetta, lunedì 13 aprile) per tutto il mese di aprile, fino a dopo i ponti della festa di Liberazione e della festa del Lavoro. Per la “fase due” e la ripartenza delle attività segnatevi la data di lunedì 4 maggio. Fino ad allora, per la gran parte delle attività produttive oggi chiuse, continuerà a valere l’hashtag #iorestoacasa.

Lockdown prolungato

La curva del contagio è ancora sul “plateau” e la discesa troppo lenta e timida per allentare la presa sulle restrizioni, questo il ragionamento che ha prevalso nel governo. E a nulla sono valsi gli appelli del mondo imprenditoriale ad allargare le maglie, pur in condizioni di sicurezza, per far ripartire la produzione nei settori non strategici che sono fermi ormai dal 23 marzo. Nel nuovo decreto, così si legge nelle anticipazioni riportate su vari quotidiani, sarebbero previste sole poche eccezioni rispetto al precedente Dpcm. La riapertura delle librerie e delle cartolerie, con le regole di distanziamento oggi già presenti negli esercizi commerciali di vendita di beni di prima necessità. E il riavvio di alcuni, pochi, settori produttivi ampliando l’elenco dei codici ATECO delle attività essenziali: silvicoltura, macchine agricole, forse anche utensili e componentistica PC.

La fase due

Per la vera e propria “fase due” si dovrà quindi aspettare il mese di maggio. Nel frattempo, il premier Conte sembra intenzionato ad affidarsi ad una task force di esperti che, insieme alle categorie e alle parti sociali, metterà a punto i protocolli di sicurezza per la riapertura. Prima mirata sulle aziende, in base ai livelli di rischio, per ultime scuole, palestre, bar e ristoranti, parrucchieri. Sempre con precise limitazioni anti-assembramento e forme di distanziamento, oltre che probabilmente con l’obbligo di utilizzare dispositivi di protezione come le mascherine e i guanti.

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