Ciclabili, Speroni (Lega): «A Strasburgo sui marciapiedi, facciamole così a Busto»

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BUSTO ARSIZIO – «A Strasburgo le piste ciclabili sono sui marciapiedi, ma anche a Busto, sull’asse viale Cadore-Trentino. Perché non si dovrebbe realizzare quella di viale Pirandello e viale Alfieri?». A chiederselo è il segretario cittadino della Lega Francesco Enrico Speroni, noto “ciclista urbano” a Busto, che difende a spada tratta il progetto, approvato dalla giunta su proposta anche del suo assessore Massimo Rogora (insieme all’assessore all’ambiente di Forza Italia Laura Rogora), di realizzare un chilometro e 250 metri di pista ciclabile sui marciapiedi dell’asse viabilistico di Sant’Edoardo.

Ciclabili sui marciapiedi a Busto, Rogora le difende: «Così, o via piante o posteggi»

Più pro che contro

«Qualche disagio, e anche qualche rischio in più, lo può creare, ma rispetto ai problemi che può risolvere lo ritengo accettabile». Questa l’arringa di Speroni, che si presta a fare l’avvocato difensore del progetto della ciclabile “light” di viale Pirandello e viale Alfieri, già oggetto di contestazioni sia tra i commercianti di Sant’Edoardo sia da parte di Legambiente, che riterrebbe preferibile una soluzione su strada, invece che sul marciapiedi, anche a costo di dover spostare i parcheggi a bordo carreggiata. «Ma la coabitazione tra marciapiede e pista ciclabile non è una novità – sottolinea l’ex europarlamentare leghista – a Strasburgo, che ho frequentato per anni, questo tipo di soluzione è diffusissima, ma anche a Busto sull’asse dei viali Cadore, Trentino e Togliatti è già stata sperimentata, e non mi risulta che abbia provocato inconvenienti o incidenti, magari qualche fastidio sì».

La pista ciclopedonale di viale Trentino a Busto Arsizio

«Soluzione già testata, senza inconvenienti»

Ma per Francesco Speroni la soluzione proposta a Sant’Edoardo «ha il vantaggio di non togliere parcheggi e di non restringere la strada», il che la rende un buon compromesso: «La Lega sostiene l’idea dell’assessore Rogora perché è già stata sperimentata ed è quella che crea meno inconvenienti». E a chi contrappone la tesi che la molteplicità di attività presenti in viale Alfieri e in viale Pirandello rende potenzialmente più pericoloso il conflitto tra ciclisti e pedoni sul marciapiede, il segretario della Lega risponde che «anche nella ZTL del centro, erroneamente definita “zona pedonale”, c’è già coabitazione tra biciclette e pedone, con un’enorme concentrazione di esercizi commerciali. «Se fatta bene, delimitando chiaramente le corsie per i pedoni e per i ciclisti, la pista ciclabile è un’opportunità – sostiene Speroni – poi la gente, sia a piedi che in bicicletta, dovrà abituarsi alla distinzione tra i due spazi».

Coabitazione tra pedoni e ciclisti a Strasburgo
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