Con Antonelli tre assessori dal passato a sinistra: «Noi trasversali e concreti»

Da sinistra verso destra (nella foto), Salvatore Loschiavo, il sindaco Antonelli, Mario Cislaghi e Maurizio Artusa

BUSTO ARSIZIO – Un ex segretario del PD renziano, un ex sindacalista della Cgil ed ex segretario dei DS e un ex candidato dell’Ulivo in consiglio comunale a Milano. Sono i tre assessori della lista civica per Antonelli Sindaco: Maurizio Artusa, Mario Cislaghi e Salvatore Loschiavo. Tutti con una provenienza politica, più o meno lontana, che ha radici nel centrosinistra. E una battuta già circola tra i corridoi di palazzo Gilardoni: «Quella dell’Antonelli-bis è la giunta più di sinistra della storia di Busto Arsizio». Ma il coordinatore degli “Antonelliani” Francesco Iadonisi la legge in modo diverso: «All’interno della nostra lista ci sono più sensibilità che rappresentano una trasversalità e una pluralità di valori, per una visione più ampia. Ma i nostri candidati civici hanno abbracciato un progetto e non un’ideologia, sono persone concrete che guardano ai contenuti».

Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra?

Una battuta, quella sulla giunta più a sinistra, che però evidenzia una curiosa anomalia in una città che dopo decenni di dominio della DC dal ’93 ha visto governare sempre il centrodestra e che con Antonelli vede il primo sindaco espressione di un partito dichiaratamente di destra (Fratelli d’Italia). Perché quando nei primissimi anni ’90 il PDS, da poco ex PCI, arrivò nella stanza dei bottoni, nell’ultima giunta pre-Tangentopoli di Giampietro Rossi, esprimeva solo due assessori, Daniele Ferrè e Angela Tablino. Stavolta invece gli assessori con un passato a sinistra sono tre, per un caso che forse farebbe sorridere Giorgio Gaber, l’autore della celebre canzone “Destra-Sinistra”. D’altra parte anche cinque anni fa Antonelli era appoggiato da una lista, Busto Grande, che aveva tra i fondatori Checco Lattuada e Antonio Corrado, che solo pochi anni prima si erano fronteggiati in consiglio comunale, uno nei banchi di AN e l’altro in Rifondazione Comunista. Le larghe intese in salsa bustocca.

Gli assessori della civica

Maurizio Artusa è stato candidato con il PD nel 2016 ed è stato segretario dei Dem a Busto tra il 2017 (era lui a capo del circolo cittadino quando Matteo Renzi venne in visita in città con il suo “Treno”) e il 2018, prima di dimettersi. Mario Cislaghi è stato a lungo sindacalista della Cgil e nel 2001 fu eletto segretario dei DS, prima di candidarsi con la lista Busto Civitas dell’allora sindaco Gigi Rosa nel 2006, poi con il PDL nel 2011 (con Antonelli segretario e Gigi Farioli candidato sindaco) e con Forza Italia nel 2016. Salvatore Loschiavo è stato candidato nella lista dell’Ulivo alle comunali di Milano del 2006 e poi ha sostenuto la prima elezione di Beppe Sala nel 2016. A loro si aggiunge, in consiglio comunale, Alex Gorletta, che è stato candidato con Rifondazione Comunista (anche alle provinciali del 2007) prima di “virare” verso Busto al Centro nel 2016.

Artusa con Risvegliamo Busto: «Farioli ci copia, ma Antonelli è il top. Noi trainanti»

«Il nostro valore aggiunto»

Nessuna “conversione”, assicura il coordinatore della lista civica per Antonelli Sindaco, Francesco Iadonisi, che in passato ha militato nell’UDC, di cui è stato anche candidato sindaco nel 2011, prima di fondare il movimento Risvegliamo Busto: «Hanno abbracciato un progetto politico che va al di fuori degli schemi tradizionali di destra e sinistra – dice dei tre assessori e del consigliere “nati” politicamente a sinistra – il loro percorso è ormai lontano dai rispettivi partiti di provenienza. Del resto un candidato civico abbraccia un progetto e non un’ideologia». E forse, fa notare Iadonisi, è proprio questa trasversalità uno dei segreti del successo della civica: «Il voto amministrativo non ha colore politico. Nel nostro piccolo stiamo cercando di portare avanti un ragionamento che coinvolge persone perbene che hanno voglia di mettersi a disposizione per la città – spiega il responsabile della lista – lontani dalle etichette di destra e sinistra, siamo andati a recuperare volti credibili e persone concrete che guardano i contenuti. I famosi “moderati”, equidistanti dalla destra e dalla sinistra. Questo è stato il nostro valore aggiunto».

Farioli a sinistra e da sinistra verso destra

Eppure anche dalla civica sono piovute accuse all’ex sindaco Gigi Farioli di essere “andato a sinistra”: «C’è una bella differenza – spiega Iadonisi – lui si è alleato con partiti di centrosinistra, come Italia Viva e Azione, mentre noi abbiamo avvicinato persone che non hanno un’appartenenza partitica ma che in modo personale si sono messe a disposizione». Non andati a sinistra, ma portato dei pezzi di (ex) sinistra verso il centrodestra, insomma. E adesso saranno proprio loro ad essere protagonisti della nuova giunta, con tre assessori su sette: «Ora abbiamo l’onere di portare avanti progetti che devono dare un cambio di passo con un coinvolgimento più capillare dei cittadini attraverso i referenti di quartiere – l’impegno del coordinatore della civica Antonelli Sindaco – saranno anni non facili, ma lavoreremo per portare a compimento quanto promesso in campagna elettorale».

Franza o Spagna purché se magna

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