Effetto Lega anche nei Comuni. E c’è chi pensa di sbarazzarsi subito degli alleati

Era scontato che l’effetto Lega si facesse sentire in tutta la sua forza anche sulle amministrazioni civiche. Nella nostra provincia, soprattutto, dove il partito di Matteo Salvini ha posto un sigillo politico senza precedenti, ineguagliato persino dalla Democrazia cristiana nei suoi periodi migliori. Nella nostra provincia dove la Lega è nata e ha inciso in modo determinante per un abbondante quarto di secolo, ma in condominio con Forza Italia e, prima ancora, con il Pdl e la Casa delle libertà. Col risultato di domenica 26, alle europee e poi alle amministrative, la Lega è oggi nelle condizioni di ballare da sola, senza condizionamenti di alleati o affini. Una situazione che in qualche modo è destinata a pesare sul futuro politico delle nostre città e paesi, in modo particolare laddove ha messo mano la magistratura, dentro il ginepraio del presunto malcostume, se non, addirittura, malaffare di matrice berlusconiana.

Pronti a prendere tutto il potere

In queste ore vanno moltiplicandosi le spinte leghiste per sbarazzarsi proprio di Forza Italia, in scia ai guai giudiziari dei suoi vertici provinciali e locali e sull’onda dell’arretramento elettorale che restituisce un partito debole, lontano anni luce dai fasti di vent’anni fa, quando dava la birra proprio al Carroccio. Per di più, Forza Italia ha perso i suoi referenti più autorevoli, risucchiati nel vortice giudiziario e impediti, probabilmente per sempre, di tornare a governare la baracca. Così che adesso la palla sia passata alle seconde file. Insomma, mai come in questo contesto la Lega è pronta (e disposta) a prendersi tutto il potere.Persino nelle roccaforti del centrosinistra, come Cardano al Campo, capitolate sotto i colpi di un elettorato non più disposto a concedere chance a chi, in qualche modo, l’ha deluso. Certo, ci sono delle eccezioni, poche e insufficienti per determinare uno sbarramento alla clamorosa avanzata leghista che ha alle viste le elezioni anticipate in diverse località.

Il rischio di una crisi di crescita

Ma il successo odierno rischia di tramutarsi in crisi di crescita, specialmente nei centri minori, esposti più che altrove alle aspettative e, di più, alle velleità dei singoli, di coloro i quali intravedono la possibilità di occupare posti fino a ieri a loro interdetti. Un rischio che non si può calcolare, che la segreteria provinciale dovrà in qualche modo contenere per evitare tracolli al contrario, determinati appunto dall’indigestione di voti.

La forza dei simboli

Detto questo bisognerebbe analizzare i perché e per come di un simile risultato, partendo dai flussi di voto, dai travasi di consensi da una formazione a un’altra, alle amministrative ma anche alle europee. Un rimescolamento che premia la Lega e, prima della Lega, il suo Capitano Matteo Salvini. Arrogante secondo i suoi avversari, ma di una arroganza che possibilmente piace alla gente, alla sciura Maria come all’ingegnere. I suoi cavalli di battaglia sono gli stessi dell’elettorato, il suo parlar chiaro, spesso per slogan, sono la sua forza comunicativa. Allo stesso modo dei simboli che va mostrando: nessuno pensi che il richiamo alla Madonna o l’esposizione del rosario siano casuali o un’offesa alla religione cattolica. Sono soltanto la riproposizione della tradizione e delle identità, che non hanno bisogno di essere spiegati: vanno a segno per conto loro.
Tutto ciò concorre dunque alla vittoria, nella speranza che certi scenari possano cambiare davvero. Il problema è ora capire se la Lega sarà capace di soddisfare questo comune sentire, questa speranza collettiva. In Europa, come a Roma, come a Cardano al Campo o a Busto Arsizio. Il Carroccio esce trionfatore dalle elezioni, ma si è caricato sulle spalle una grande responsabilità. Oggi fa giustamente festa, ma domani è già ora di dimostrare che ha meritato tanta fiducia.

Nella foto tutti i sindaci eletti nell’Altomilanese e Basso Varesotto. In alto da sinistra Giovanni Corbo (Besnate), Alessandro Paladini Molgora (Angera), Susanna Biondi (Busto Garolfo), Arconte Gatti (Vanzaghello), Vittorio Landoni (Gorla Minore), Oreste Battiston (Solbiate Arno), Roberto Nerviani (Vizzola Ticino), Elena Catelli (Fagnano Olona), Enrico Puricelli (Samarate), Maurizio Colombo (Cardano al Campo), Elisabetta Galli (Marnate), Giovanni Buzzi (Sesto Calende), Fabio Montagnoli (Arsago Seprio), Franco Zeni (Cavaria con Premezzo), Roberto Cattaneo (Nosate), Roberto Saporiti (Solbiate Olona), Giuseppe Pignatiello (Castano Primo), Gianni Montano (Olgiate Olona)

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