Basta plastica: l’esperienza delle Famiglie Sballate di Varese in un documentario

famiglie sballate

VARESE – Ridurre la produzione di rifiuti e imballaggi si può: ne sono testimoni le “Famiglie Sballate”, un gruppo di nuclei familiari di Varese e dintorni che si sono impegnati a condurre uno stile di vita più sostenibile. Un progetto coordinato dalla Cooperativa Totem, che ha voluto raccontare in un documentario l’esperienza di due famiglie varesine: una ormai esperta e l’altra invece alle prime armi. L’obiettivo è dimostrare che tutti possono fare la propria parte seguendo alcune semplici abitudini.

La storia del progetto

Il video, pubblicato sul canale Youtube della Cooperativa Totem, introduce innanzitutto la famiglia di Chiara e Lorenzo. Insegnante lei e architetto lui, sono diventati nel 2018 la prima “famiglia sballata” della provincia di Varese. Una sperimentazione pilota che è cresciuta negli anni arrivando a coinvolgere alcune decine di famiglie, che hanno iniziato a intraprendere una serie di comportamenti volti a ridurre l’utilizzo degli imballaggi, soprattutto quelli di plastica. Nel 2020 si è affiancato un altro progetto, la “Spesa sballata”, promosso da Cooperativa Totem insieme a Provincia di Varese e Scuola agraria del Parco di Monza, in collaborazione con Ars Ambiente, Comune di Varese, Carrefour Italia e Coop Lombardia. La finalità è quella di promuovere una spesa senza imballi, tramite retine per la frutta e la verdura e contenitori riutilizzabili per i prodotti al banco.

Un nuovo stile di vita

Oltre alla famiglia più esperta viene presentato nel video un altro nucleo familiare, che sta iniziando a sperimentare questo nuovo stile di vita. Si tratta di Lelia e Fabio, rispettivamente insegnante e illustratore. La loro è una famiglia molto numerosa, composta da 3 figli e 4 ragazzi in affido temporaneo. A spingerli a partecipare è stata la consapevolezza di poter fare di più per l’ambiente. «Ci rendiamo conto che siamo grandissimi produttori di rifiuti – spiegano nel video – in una settimana produciamo 4 sacchi di plastica e 2 bidoni della carta». Per iniziare hanno deciso di installare un gasatore, in modo da eliminare le bottiglie d’acqua gassata. Riuscire a fare una spesa sostenibile però non è facile: spesso gli impegni lavorativi permettono di dedicare ben poco tempo agli acquisti, e la scelta cade su prodotti già confezionati.

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Qualche consiglio utile

Ed è qui che entra in gioco l’esperienza di chi ha iniziato già da qualche anno a tenere comportamenti eco-friendly, come Chiara e Lorenzo, che nel documentario fanno da coach alla nuova famiglia, guidandoli durante il momento della spesa. «L’azione più facile e la più impattante – spiega Chiara – è partire dall’acqua, bevendo quella dell’acquedotto». Un’altra prassi virtuosa è l’abbandono della plastica per i prodotti dell’igiene personale, a favore ad esempio di saponi solidi. I detersivi vengono acquistati sfusi, riutilizzando lo stesso flacone più volte. E i risultati si vedono: «Il sacco indifferenziato lo esponiamo ogni 2-3 settimane, quello della plastica ogni 15 giorni circa».